venerdì 1 aprile 2011

"Senso comune" di Carlo Flamigni

Terzo episodio delle casuali investigazioni in un paesino costiero della Romagna di Primo Casadei -"scrittore di libri di divulgazione storica"- e della sua variopinta famiglia allargata: Proverbio in là con gli anni da qualche tempo ricoverato in un reparto di terapia intensiva, la moglie cinese Maria che parla dialetto e recita il rosario, le sue piccole gemelle Beatrice e Berenice, il gigante buono Pavolone alle prese con la fidanzata argentina Maite alla disperata ricerca di un centro che consenta loro la fecondazione assistita e in tutto questo: il decesso sospetto di quattro anziani e la pericolosa inchiesta del giovane cugino Giuseppe, giornalista a caccia di scoop, cotto perso della fidanzatina Dorotoea decisa a tutto per sfondare nello spettacolo, anche perdersi nelle cene di un potente che muove i destini dell'intero paese. Perso il senso comune.. della decenza, della misura, ci si interroga su temi etici, quali il simulacro di una vita che non è più tale, normative sterili più di coppie cui per un cavillo è negata la possibilità di diventare genitori, l'inquietante potere oscuro di chi impunemente impone nuove norme sociali, fino all'abisso silenzioso del sospetto e il tacito consenso a far rientrare la morte di un giornalista negli accadimenti quotidiani quasi che si potesse infine anche accettare la morte della verità.
Un piccolo giallo illuminante.. che molto deve alla scrittura semplice ma riflessiva dell'autore.

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