giovedì 2 ottobre 2014

"Colpa delle stelle" di John Green

"I veri eroi comunque non sono quelli che fanno le cose; i veri eroi sono quelli che notano le cose, quelli che prestano attenzione ".

E' tutto qui il segreto di 'Colpa delle stelle'. John Green, l'autore, ha saputo notare le cose: l'inquietudine, l'impossibilità di raccontare la malattia senza scivolare nel drammatico raffazzonare di luoghi comuni, l'agile stordimento dell'amore che basta a illuminare giornate di infinita tristezza perché lieve e spontaneo, coraggioso e appassionato, bastevole a se stesso, e non solo.. deciso a smuovere le coscienze, a costringere impietose analisi o sferzanti ribellioni, dare volto e voce alle professionalità tutte spese ad assistere, curare, sostenere i malati e le loro famiglie. Ma a dispetto della malattia che corrode le esistenze dei giovani protagonisti, 'Colpa delle stelle' racconta di speranze, saggezza e maturità in corpi imprigionati per sempre nell'adolescenza. Una maturità che permette di comprendere, accettare il male e vincerlo nel momento in cui si sa di non potevo battere, emendato; liberando il corpo da ogni costrizione, di ogni dolore terreno. Hazel e Augustus decidono di vivere, accettare quello che non possono cambiare, prendere quel che possono, ringraziare di quello che hanno avuto.
L'indicazione che ne viene ai lettori tutti è di rivedere i propri personali bisogni, accettare le imperfezioni della vita e prendere, godere di quello che si ha, notare l'infinito che si cela nella finitezza delle cose.
La delicatezza con cui l'autore racconta l'amore dei due giovani fa bene al cuore. "Mi hai regalato un per sempre dentro un numero infinito, e di questo ti sono grata".
Una volta tanto una narrazione semplice, disincantata ma leggera come una carezza gentile ispira pensieri profondi. "A volte sembra che l'universo voglia essere notato".