lunedì 27 aprile 2015

"La macchina della felicità" di Flavio Insinna

Roma. Oggi.
Vittorio lavora in un casinò, da sempre. Controlla che non ci siano irregolarità nel gioco. E' attento, inflessibile, impeccabile. La sua vita è tutta lì. Artificiale, asfittica, anonima. Solo il martedì, sua giornata libera, si mescola alla gente, abbraccia la città. Passa dal cimitero a portare fiori ai genitori mancati da tempo, acquista capi che quasi mai indosserà, pranza nelle migliori trattorie del centro e si concede una serata al cinema a vedere i film ultimi al botteghino. E lì in cassa Vittorio incrocia lo sguardo di una donna, Laura, il fare gentile, sempre sorridente, gli occhi pieni di vita e si interroga se sia davvero possibile l'amore: "parlo di magico accordo, l'incastro perfetto che fra due persone può esistere", e scopre che sì, è possibile se davvero lo si vuole.
"Devi trovare il coraggio di amare, non perché sei stanco di stare da solo. Amare, non organizzare un accrocco, amare veramente, e quando accade, la persona che ami la vuoi vedere felice" e Vittorio imprevedibilmente, si abbandona al sogno di felicità.
Laura capace di dare fiducia a chi ha accanto, ispirare amore paziente e gentile, a dispetto delle difficoltà della vita quotidiana, un matrimonio fallito, una figlia ribelle, un conto in banca in rosso non ha smesso di sognare.
Ripete “nessun sogno è soltanto un sogno”.
Il suo ha un nome: Polinesia, e la possibilità di ricominciare tutto daccapo.
Quel sogno Vittorio lo trasforma in realtà. Per una volta, “nessuna legge, solo sentimenti” dettano le sue azioni. E così la sua felicità deve essere condivisa con quanti, vittime del casinò, meritano di tornare a riassaporare la libertà. A rischio di sacrificare la sua di felicità. Ma così deve essere. La macchina della felicità non si può fermare.

La macchina della felicità’ è un romanzo lieve, propositivo, coraggioso. Spinge a riflettere quanti hanno smesso di credere nelle potenzialità che riserva la vita. Il protagonista Vittorio è uno che dice di sé: “ho accumulato troppi anni, troppi arretrati, schiacciando sempre tutto giù nel fondo, facendo finta, vivendo male”. Sembra rassegnato ma gli occhi di una donna riaccendono in lui la speranza, la voglia di rischiare, rimettersi in gioco, ricevere amore per poi contagiare gli altri, liberarli dal giogo delle dipendenze come delle servitù mentali che ingrigiscono i cuori.

Insinna ci mette tutto il suo fare per articolare una storia bella e credibile ma a dispetto dei buoni propositi la narrazione regge giusto il tempo della lettura, poi fugge via.

domenica 12 aprile 2015

"Tutta colpa di un libro" di Shelly King

Penso di essere sempre stata spaventata dal significato dell’amore nella mia vita perché avevo paura che mi condizionasse e di dover rinunciare a tante cose in suo nome. Ma la verità è che per un amore grande abbastanza i sacrifici non sono sacrifici. Sono necessità”.
Amore.. romantico, passionale, improvviso, necessario.
Quello di un uomo per una donna, un amore destinato a vivere solo in un libro. Perché è lì che Henry parla a Catherine. Le scrive ai margini delle pagine di un libro: ‘L’amante di Lady Chatterly’. Parole lasciate al caso inizialmente, un gioco sfrontato poi. Una data: 1961. Un indizio per raccontare una storia smarrita nel tempo, che sembra parlare a chi si ritrova il libro tra le mani, come capita a Maggie. Giovane dall’intelligenza brillante e un ex lavoro alla Silicon Valley, che passa le sue giornate a leggere sprofondata in una delle vecchie poltrone della Dragonfly, scalcinata e strabordante libreria di libri usati che ricalca in pieno la straordinaria personalità dell’eclittico proprietario, Hugo.
E’ proprio il libro a smuovere dal torpore Maggie, a spingerla a confrontarla con i suoi bisogni e le sue paure, a ritrovare la sua passione per i libri e le vecchie storie, a superare i dubbi sull’amore, sulle relazioni in generale, a fidarsi della gente, a ritrovare la passione per un progetto a cui dedicarsi anima e corpo.
La Dragonfly diventerà luogo di ispirazione e di cura per Maggie, un punto di incontro per la comunità, il posto per ritrovare Hanry e Catherine e dargli un volto e un nome.
Un nome.. forse lo stesso dell’uomo che è entrato nella vita di Maggie ispirandole quell’amore a cui temeva di abbandonarsi, ma “l’amore trova per noi quel che non sappiamo di volere” e piano piano sarà proprio l’affetto di Hugo, le ostinate ripicche di Jason, l’amicizia di Avi e la passione di Rajhit a dare forma ai sogni di Maggie tirandole fuori grinta, personalità e la giusta dose di follia per lasciarsi andare alla felicità.
I libri ci parlano, raccontano storie.. la nostra storia se sappiamo leggerla tra le righe.
“Tutta colpa di un libro” è uno di quei libri che ti spingono a rientrare a casa da lavoro con una voglia matta di prenderlo tra le mani per sapere come va a finire la storia. Attraente, atteso, emozionale. Non un capolavoro, semplicemente una bella storia. E non è poco.