martedì 26 aprile 2011

"Le vedove del giovedì" di Claudia Pineiro

Bisogna essere dei privilegiati per abitare a La Cascada, piccola comunità nella periferia di Buenos Aires. O fingerlo. Complesso residenziale dei più esclusivi, villette immerse nel verde curatissimo, strutture sportive, campo da golf, occasioni mondane e un'infinità di regole e controlli alcuni al limite della violazione della privacy. Questo è La Cascada. Questo è il mondo ovattato, perfetto, felice in cui tanti hanno scelto di vivere: gli Andreade e i loro figli adottivi Romina e Pedro, i Guevara alle prese con i problemi adolescenziali di Juani, gli Scaglia sempre al di sopra di tutti, gli Urovich, i Masotta e tanti altri. Ma al di là delle mura dorate scivolano via anno dopo anno le esistenze tristi e silenti di uomini e donne incosapevolmente decisi a rivestire il ruolo che la comunità ha attribuito loro: uomini d'affari di successo, moglie devota, madre premurosa, etc. ma nulla è come appare, non si può mentire per sempre e allora quando la crisi economica impatta nelle loro esistenze dorate c'è chi si illude di essere ancora essenziale alla propria famiglia mentre altri si inventano un lavoro, o fingono per mesi, anni illudendosi che qualcosa possa salvarli fino a ricorrere a scelte estreme, definitive, assurde.
Tra donne sull'orlo di una crisi di nervi e improbabili partite a tennis, grigliate e fuochi d'artificio, sbronze colossali e riti di iniziazione sembra animarsi la vita lungo i viali silenziosi e sicuri de La Cascada. Più in là, in una piscina, la voce di Diana Krall viene bruscamente smorzata.. dei ragazzini spiano la scena dall'alto, credono di vedere qualcosa.. alcune ore dopo i corpi di tre uomini affiorano in acqua. Cosa è davvero successo? Perchè un giovedì sera trascorso tra amici si è chiuso con una tragedia? Perché Ronie Guevara si è allontanato dal gruppo? Chi o cosa minaccia l'apparente tranquillità de La Cascada? "Siamo noi a chiuderci dentro, o chiudiamo fuori gli altri, per non farli entrare?"
Un piccolo giallo inquietante, una vibrante disamina sociologica dell'agire umano, imprigionato tra compromessi e costrizioni mentali, nel conflitto eterno tra l'essere e l'apparire, esasperato dalla fobica oppressione di un luogo chiuso quale si dimostra essere il complesso residenziale de La Cascada, reale comunità artificiale e artificiosa, tra finti amici e inquietanti imposizioni rivelatrici di una diversità da opprimere a qualcunque costo, qualunque essa sia. Un romanzo che attanaglia il lettore fino all'ultima riga spingendo a riflessioni tutt'altro che scontate.
"Gli chiesi: 'Hai paura di uscire?'"

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