domenica 22 settembre 2019

"Impossibile" di Erri De Luca

Montagna.
Un uomo segnala un incidente lungo il percorso che porta alla Cengia del Bandierac.
Attende i soccorsi.
Di lì a poco si aprono per lui le porte del carcere. È sospettato di omicidio.
L'uomo scivolato nel vuoto lungo il percorso insidioso della montagna è stato un collaboratore di giustizia. Ha denunciato i compagni di lotta. Gli anni settanta sembrano lontani, ma l'uomo sulla montagna che ha segnalato l'incidente, li porta tutti dentro, compresi gli anni passati in carcere per colpa di quella delazione.
Quante probabilità che i due amici/nemici di sempre si ritrovassero sullo stesso scorcio di montagna?
Casualità?
Impossibile.
E invece no.
"Impossibile è la definizione di un avvenimento fino al momento prima che succeda".

Un giovane magistrato indaga. Dai lori incontri, verbalizzati emergono due visioni di vita opposte: ideali, sogni, senso di giustizia, esperienze, un quotidiano di partecipazione alla società che impatta spesso contro il muro delle regole così distanti dai bisogni della comunità.
Tanto ostinato a provare la colpevolezza dell'indagato da restare invischiato dal fascino oratorio di lui, un uomo nudo al cospetto della legge, limpido nel dire, nel fare. Un uomo che è libero dentro e tale rimane a dispetto della costrizione del carcere, libero nei pensieri che dedica all'amata in lettere di disarmante fascino emotivo.
L'uomo della montagna sarà scagionato e il giovane magistrato che fino alla fine avrà cercato di capire, forse persino accarezzato la verità, avrà davanti un nuovo approccio alla vita e alla professione.

Erri De Luca sorprende ogni volta con la sua scrittura. Brevi capitoli, si alternano i verbali dell'interrogatorio con le lettere alla donna amata, difformi anche nel carattere di stampa, volutamente. Tutto in apparenza semplificato. Ma è un obiettivo raggiunto con la fatica della penna. In anni di narrazione De Luca ha lavorato sul 'levare'. Il suo stile passa per un uso certosino della parola. Nulla è dovuto al caso. I rimandi e le citazioni colte sono presenti e dove non esplicite, frutto di introiezione consapevole.
Il pensiero dell'autore sulle lotte armate in Italia negli anni settanta è il tentativo di spiegare quel tempo e l'azione, non di giustificare alcunché. È la descrizione del contributo che parte di molti giovani pensavano di poter offrire per avere una società più a misura d'uomo, persino la parola comunismo viene resa fruibile. Il rapporto magistrato/indagato, complice l'età, si trasforma in allievo/mentore. Si indica un approccio nuovo alla conoscenza; interpretare il quotidiano avendo cura di conoscere il passato, e non solo, nell'indicare di andare in montagna, vi è l'invito a ripercorrere gli stessi passi per avvertire le sensazioni tutte che hanno colto chi è passato prima: esperienza, ovvero 'farsi sorprendere, inventando un approccio imprevisto'.
E le pagine dedicate all'ammoremio, come chiama la donna amata, sono l'appassionata dedica di un uomo alla persona che ha accettato di amarlo a dispetto del passato di lotta, carcere, silenzi. Una donna che ha imparato ad amare nei piccoli gesti quotidiani, guardandola sorridere, sbadigliare. 
"Impossibile" è un libro di una durezza impietosa e al tempo stesso dolcezza infinita, le due anime del protagonista. Silenzi, rimandi, aperture di cuore, compiutezza. 

domenica 15 settembre 2019

"L'uomo che trema" di Andrea Pomella

"L'uomo che trema" di Andrea Pomella potrebbe essere la storia di ognuno di noi. Un lutto, un tradimento, un abbandono. Un evento che irrompe inatteso nelle nostre vite e disorienta, devia il cammino presente e futuro. E lascia addosso smarrimento, dolore, ferite. Non è facile curarle, non è possibile incanalare il dolore senza che non ne resti traccia nel nostro pensarci parte di un tutto. Dare spazio a noi stessi, ascoltare le emozioni, rinsaldare la fiducia perduta è faticoso. C'è chi in apparenza si scrolla tutto di dosso ignorando il malessere, c'è chi alimenta la propria sensibilità con il carico di inadeguatezza e soffre, soffre, soffre. La depressione è il silenzio cupo che avvolge ogni azione quotidiana, che ovatta ogni pensiero, che sconquassa l'anima. Riconoscere il male che consuma è il primo passo verso la percezione del problema, segue il difficile percorso del ricorso alle cure.
Andrea Pomella è l'uomo che trema.
Racconta la sua malattia, originata nell'infanzia, dopo l'abbandono del padre. Una parte di sé, una melanconia latente, un cattivo carattere per la gente, che accompagna il suo agire pur non impedendogli del tutto il confronto con le aspettative della crescita, gli studi, il lavoro, l'amore.  Poi una mattina di primavera, per Andrea, tutto era esploso violento dentro di lui. Crisi di panico e la sensazione di una fine imminente. Eppure c'era una nuova casa, un lavoro più consono alle proprie inclinazioni, un figlio gioioso.
No.  Tutto era crollato.
E la sua depressione presentava il conto. Erano seguite terapie, irrequietezza, rapporti familiari messi a dura prova, corse, viaggi fuori e dentro di sé, reazioni fisiche ai farmaci, stravolgimenti psichici. Passaggi forzati senza fingimenti di un corpo e una mente che trovano il modo di farsi sentire.  Fino al confronto con il padre per il tramite del figlio che chiede di conoscere il nonno.  È il punto di svolta. 
"Sono di nuovo nel mondo. Sono rientrato lentamente, e altrettanto lentamente allungherò il passo - la natura non ha fretta, eppure il tutto si realizza - poco alla volta, fino alla completa guarigione". 
Una scrittura intima e al tempo stesso universale. Come il tema trattato. La depressione è raccontata, nei dettagli così umani della sofferenza e, al tempo stesso, sfrondata dal pudore di celare agli altri quello che non si può descrivere, perché la depressione per molti è una maschera per nascondere debolezze.
All'autore va il merito, di aver condiviso il suo vissuto, mettendolo a servizio del lettore. La parte che si fa tutto. La mano tesa verso chi sosterrà il suo tremore.