domenica 25 ottobre 2020

"La nuova stagione" di Silvia Ballestra

Nelle terre marchigiane sferzate dal terremoto, in paesi che hanno trattenuto la bellezza antica e le asperità di chi abita, cura e vive la terra, due sorelle tornano per vendere le proprietà di famiglia. Nadia e Olga, hanno studiato, lavorato e messo su famiglia lontano dalle campagne duramente lavorate dal padre ma rispondendo all'appello della terra a cui sempre si torna, stanche degli impicci e dispetti dei contadini, di affitti miseri, beghe legali, tasse e delle stramberie di un'anziana madre, si son decise a vendere ignare di dover lottare contro l'atavico spirito maschile campagnolo che reputa poco capaci le donne, da liquidare con poco, dissuadere. Per anni, in un andirivieni tra campagna e città, perse in contrattazioni surreali, tra uffici provinciali, consorzi, notai, due donne reggono il peso di una decisione che coniughi il giusto interesse al sentimento di vendere a chi in qualche modo si prenderà cura di terre amate per generazioni, di più di un territorio che non venga snaturato, abbruttito, che resista agli inciampi della natura e dello scempio dell'uomo.

Di mezzo, storie di donne, sorelle, amiche, operaie, macchiate dal giudizio degli uomini, estromesse, tacciate di pazzia, quando non uccise per la terra, la 'roba,' di verghiana memoria.

La Ballestra racconta l'amore per un territorio ferito e la speranza di un futuro migliore, una "nuova stagione" appunto, più rispettosa, che amplifichi la bellezza ricevuta in dono.

Una narrazione intensa, ironica, intelligente. Empatica, al punto da sentirsi parte della famiglia delle sorelle Gentili.


 

domenica 11 ottobre 2020

"La lotteria dei divi morti" di Susan Swan

 ".. non ho idea di come sia passato dall'essere Dale Paul, la balena dei fondi speculativi, all'uomo che adesso è in grado di vedere come ha rovinato la vita di migliaia di persone e di come ha reso difficile a suo figlio volergli bene".
Dale Paul è un uomo d'affari. Straordinarie le sue fortune, leggendarie le sue imprese. Conosce uomini potenti, politici, personaggi famosi. E' stato l'uomo dell'impossibile ma anche uno sfrontato che ha speculato con i soldi di tanti illusi dal facile guadagno. Dale Paul è senza scrupoli quando fiuta un buon affare, è inarrestabile. O almeno lo è fino a quando il più grosso affare della vita sfuma lasciando sul lastrico migliaia di persone che hanno perso non solo le speranze di un buon affare ma i risparmi di una vita e peggio, i propri fondi pensione.
E allora come una mannaia il Governo gli chiede conto di tutto, l'opinione pubblica reclama una punizione esemplare e le porte del carcere si aprono sull'uomo dei sogni.
Dalle ville sfarzose agli spazi angusti della cella, dai viaggi in giro per il mondo ai pochi passi in cortile nell'ora d'aria, dagli abiti firmati alla divisa del penitenziario, dal lusso al nulla il passaggio è devastante, di più percepirsi come ingiustamente carcerato è impossibile da accettare.
Dale Paul non si arrende all'idea di aver commesso errori, di aver giocato con il denaro e quindi con la vita di altre persone; arrogante, supponente, convinto di essere il migliore, sempre: un solo fare, un solo agire, inarrestabile.
Dagli anni in cui tutto è stato possibile alla crisi economica americana e mondiale dei primi anni del XXI secolo, un passo breve, dove non viene perdonato nulla, tanto più se a rimetterci sono i veterani.
L'uomo che entra in carcere è un uomo che ha lasciato a casa le donne della sua vita: l'ex moglie alcolista, la giovane donna amata, la cugina, la donna che gli ha fatto da madre. E poi Davie, il figlio che si vergogna di lui, delle accuse che lo inchiodano in carcere. Ma non è pronto ad arrendersi Dale Paul, pensa ancora di poter trovare il modo per guadagnare denaro, se non altro considerazione, in carcere. E con le parole, come ha sempre fatto, incanta piano piano tutti, a partire dal direttore del carcere. Insegnerà ai detenuti come cavarsela con l'economia reale, un progetto folle che prevede di scommettere sulla morte di alcuni personaggi famosi. In parallelo la nuova moneta virtuale - i bitcoin -  pagherà le vincite in una lotteria parallela che si gioca fuori e rischia di coinvolgerlo in affari molto più rischiosi.
E nel tempo che scorre lento in carcere Dale Paul ha possibilità di riflettere sulla sua vita, sul suo passato, le persone che hanno segnato la sua crescita, amici, parenti, affetti. La morte della madre prima e del figlio subito dopo sembrano costringerlo ad arretrare dai suoi progetti ma è un illusione, Dale Paul si convince che nulla di quanto accade è reale davvero, non merita la sua sorte, rivendica un ruolo migliore nella società, attribuisce ad altri parte delle responsabilità che ricadono su di lui e si affanna a cogliere l'importanza dei legami familiari.
Su tutto recuperare il rapporto con il figlio che non crede morto. Nella turbolenta sua presenza in carcere Dale Paul sente di essere finito - per una volta - in affari con qualcuno di più pericoloso di lui, qualcuno disposto più di lui a tutto per far soldi, persone per cui la vita non conta nulla e allora fuggire, salvarsi diventa imprescindibile.
Perché nella lotteria dei divi morti adesso c'è il suo nome.
In una disarmante lotta contro il tempo, tra astuzie, violenze fisiche e mentali, schermaglie verbali, ricatti, silenzi e tentate fughe corre l'affare più pericoloso mai tentato dal genio tormentato di Dale Paul, con un riscatto finale inatteso, forse... 
"La prigione ti ha cambiato?" 
"Non sa proprio se il cambiamento che sta vivendo durerà, perché anche lui è spesso attraversato da dubbi e sospetti su se stesso. Qualche volta quei dubbi svaniscono nel nulla, altre volte, invece, è sopraffatto dalla paura che questi cambiamenti lo trasformeranno nell'opposto di quello che spera di diventare e a dispetto delle sue migliori intenzioni tornerà a essere quello che era. Così alla fine, in totale sincerità, non può dare una risposta onesta".

Susan Swan tratteggia un personaggio interessante, difficile da amare. Nervoso, antipatico, con una totale incapacità di relazionarsi in maniera sincera con le persone, a partire dalle persone a cui dovrebbe dimostrare amore, su tutti il figlio che inscena il suicidio per liberarsi dall'ombra maligna della figura paterna.
Dale Paul è un concentrato di tante figure letterarie. E' un uomo del Novecento, un uomo conscio del suo potere, o meglio del potere che può dare, avere e gestire, non solo con il denaro. 
E' interessante come l'autrice insceni, con il doppio racconto del ghostwriter Tim Nugent, l'occasione per offrire un altro punto di vista sulle azioni più significative della vita del protagonista; da cui si apprende come Dale abbia sempre fornito una sua verità o abbia usato determinati eventi per ricattare e usare amici e parenti. Tutto, "pro domo sua". Dimenticando la base dell'essere parte integrante di una famiglia, di una comunità, in senso più ampio di una collettività. Allo stesso tempo vi è un finale aperto che lascia intravedere la possibilità di una redenzione o almeno la semplice accettazione di non poter aver il potere sulle vite altrui.
Un romanzo che racconta con tratti di feroce ironia il nostro tempo, il mare di piccoli pesci che tentano la sopravvivenza sfuggendo agli squali, in un'economia che sfugge i titoli in borsa per affondare nel reale del quotidiano.
Un romanzo che fa riflettere, strappa qualche sorriso amaro, racconta e smonta alcuni stereotipi e lascia al lettore la speranza nel cambiamento.
Non poco.