martedì 31 marzo 2015

"La Sposa giovane" di Alessandro Baricco

"Così la guardarono partire come, in fondo l'avevano vista arrivare: ignari di tutto, di tutto sapienti".
La Sposa giovane aspetta l'uomo a cui ha promesso il suo amore. L'uomo scelto come compagno quando non era che una ragazzina. Per sposarlo, compiuti i diciotto anni ha attraversato un oceano, abbandonato la famiglia, tacitato rimorsi. Ma così è, così deve essere. Perché il Figlio è l'uomo che ha vinto le sue paure, ereditate da una nonna che l'aveva messa in guardia sui rischi della bellezza e dell'esser donna. E la bellezza, la sensualità, la confidenza col suo corpo se l'era andata a riprendere a casa del promesso sposo.. inaspettatamente assente, forse scomparso. La Figlia le aveva aperto la porta di un bisogno soffocato, la Madre le aveva insegnato l'arte del piacere e lei si era vendicata della promessa d'amore rimandata con lo Zio. Aveva appreso la pazienza, la devozione, il rispetto dal Padre e rubato i segreti sulla Famiglia dal servo devoto di una vita, Modesto.
Nella grande casa abitata da figure disegnate nel tempo, improbabili ed ammalianti, ognuno a suo modo naufrago in cerca di salvezza, la Sposa giovane romperà l'incantesimo della notte e delle regole di una vita, rispetterà una promessa e riceverà il dono dell'amore atteso.
In una narrazione scomposta e affabulatoria Baricco gioca con il lettore. Si fa voce e personaggio, ruba le loro identità, mescola le carte di una storia che come le matrioske incastra mille volti e sovrappone tempi diversi. Il volto più bello è quello della Sposa giovane,"vi [si] intuiva la promessa di una forza paziente che sarebbe stata capace di vivere, a testa alta, qualsiasi vita".

martedì 10 marzo 2015

"Il libro dei ricordi perduti" di Louise Walters

La libreria ‘Old and New’ è la vera casa di Roberta. Ci lavora da tanti anni e vi ci passa quasi tutto il suo tempo. I libri sono tesori per lei: “annusali, ascoltali, sarai ricompensata” sembra dirle una vocina ogni volta che ne ha uno tra le mani. E infatti i libri usati riservano a Roberta infinite sorprese, conti della spesa, appunti, cartoline, foto e lettere. Parole che raccontano sentimenti, evocano tempi lontani, rivelano dolci intimità. E anche inaspettati segreti. Non è forse un segreto quello che sembra celare una lettera ritrovata in un libro della vecchia nonna Dorothea? E’ firmata Jan, suo nonno, ma ha i toni del rimprovero e di un doloroso addio. Possibile che quel pilota polacco che aveva rapito il cuore di Dorothea nel secondo conflitto mondiale sia stato sul punto di abbandonarla? E chi è il bambino di cui si parla nella lettera? Cosa ha fatto di così terribile Dorothea da ipotizzare una rottura tra i due? Forse era stato tutto superato se lei Roberta portava il cognome di quell’uomo.. suo nonno, Jan Pietrykowski.. o no?
Roberta ha bisogno di sapere, per riportare ordine nella sua vita prossima al caos: suo padre malato, la centenaria Dorothea incapace di ricordare, la sua vita privata scossa da uno scandalo causa dell’addio al suo lavoro alla Old and New e al suo proprietario Philip, il suo unico grande amico.
Forse è vero che “la tristezza ci fa diventare persone.. persone con un cuore che batte e un’anima che sogna”. Deve aver esser sembrata così, triste, Dorothea a Jan in quell’inverno del 1940. Una donna sola in un piccolo paese della campagna inglese, gli occhi dell’intera comunità puntati su di lei, separata dal marito dopo la tragica perdita del suo bimbo, nato morto. Il sorriso smorzato riacceso dalle cure gentili di un soldato in terra straniera, un amore che profuma di proibito, che sfida la guerra e apre il cuore alla speranza. E nella notte di Natale regala l’impossibile.. un bambino di cui prendersi cura, di cui essere madre a dispetto di tutto e tutti, pur sapendo che “accogliere qualcuno tra le braccia significa perdere qualcun altro”. E accade così.
Jan aveva appreso della sua decisione e non aveva capito, sebbene le avesse scritto: “per me eravate importante come l’acqua”. A guerra finita quando l’aveva cercata era troppo tardi, di suo Dorothea portava solo il cognome e ricordi perduti. Gli stessi che a distanza di settant’anni Roberta stringeva in un pugno.. poche decine di frasi, parole che le avevano raccontato delle diverse forme di amore e del sacrificio estremo di una donna per essere madre. Parole, ancora, in una lettera che le aveva rivelato quel che celava il suo cuore e che coraggiosamente un uomo le aveva dichiarato.. amore, per essere felici davvero. Ora Roberta può esserlo davvero, ora che il libro dei ricordi perduti è chiuso per sempre.
“Nessuno può davvero entrare nella mente di un’altra persona. Ognuno è una testa a sé, un cuore a sé. Ma è così che deve essere. C’è un limite oltre il quale non possiamo avvicinarci al prossimo. Può accadere di sfiorare gli altri con le punta delle dita e quello è un bel momento. Ma è sempre solo la punta delle dita”.
Ecco la Walters ci accarezza appena con la sua scrittura ma basta a trasmetterci emozioni. Il suo è un romanzo coinvolgente, struggente, intenso.