martedì 31 marzo 2015

"La Sposa giovane" di Alessandro Baricco

"Così la guardarono partire come, in fondo l'avevano vista arrivare: ignari di tutto, di tutto sapienti".
La Sposa giovane aspetta l'uomo a cui ha promesso il suo amore. L'uomo scelto come compagno quando non era che una ragazzina. Per sposarlo, compiuti i diciotto anni ha attraversato un oceano, abbandonato la famiglia, tacitato rimorsi. Ma così è, così deve essere. Perché il Figlio è l'uomo che ha vinto le sue paure, ereditate da una nonna che l'aveva messa in guardia sui rischi della bellezza e dell'esser donna. E la bellezza, la sensualità, la confidenza col suo corpo se l'era andata a riprendere a casa del promesso sposo.. inaspettatamente assente, forse scomparso. La Figlia le aveva aperto la porta di un bisogno soffocato, la Madre le aveva insegnato l'arte del piacere e lei si era vendicata della promessa d'amore rimandata con lo Zio. Aveva appreso la pazienza, la devozione, il rispetto dal Padre e rubato i segreti sulla Famiglia dal servo devoto di una vita, Modesto.
Nella grande casa abitata da figure disegnate nel tempo, improbabili ed ammalianti, ognuno a suo modo naufrago in cerca di salvezza, la Sposa giovane romperà l'incantesimo della notte e delle regole di una vita, rispetterà una promessa e riceverà il dono dell'amore atteso.
In una narrazione scomposta e affabulatoria Baricco gioca con il lettore. Si fa voce e personaggio, ruba le loro identità, mescola le carte di una storia che come le matrioske incastra mille volti e sovrappone tempi diversi. Il volto più bello è quello della Sposa giovane,"vi [si] intuiva la promessa di una forza paziente che sarebbe stata capace di vivere, a testa alta, qualsiasi vita".

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