La libreria ‘Old and New’ è la vera casa di Roberta. Ci lavora da
tanti anni e vi ci passa quasi tutto il suo tempo. I libri sono tesori per lei:
“annusali, ascoltali, sarai ricompensata”
sembra dirle una vocina ogni volta che ne ha uno tra le mani. E infatti i libri
usati riservano a Roberta infinite sorprese, conti della spesa, appunti,
cartoline, foto e lettere. Parole che raccontano sentimenti, evocano tempi
lontani, rivelano dolci intimità. E anche inaspettati segreti. Non è forse un
segreto quello che sembra celare una lettera ritrovata in un libro della
vecchia nonna Dorothea? E’ firmata Jan, suo nonno, ma ha i toni del rimprovero
e di un doloroso addio. Possibile che quel pilota polacco che aveva rapito il
cuore di Dorothea nel secondo conflitto mondiale sia stato sul punto di
abbandonarla? E chi è il bambino di cui si parla nella lettera? Cosa ha fatto
di così terribile Dorothea da ipotizzare una rottura tra i due? Forse era stato
tutto superato se lei Roberta portava il cognome di quell’uomo.. suo nonno, Jan
Pietrykowski.. o no?
Roberta ha bisogno di sapere, per riportare ordine nella sua vita
prossima al caos: suo padre malato, la centenaria Dorothea incapace di
ricordare, la sua vita privata scossa da uno scandalo causa dell’addio al suo
lavoro alla Old and New e al suo proprietario Philip, il suo unico grande
amico.
Forse è vero che “la tristezza
ci fa diventare persone.. persone con un cuore che batte e un’anima che sogna”.
Deve aver esser sembrata così, triste, Dorothea a Jan in quell’inverno del
1940. Una donna sola in un piccolo paese della campagna inglese, gli occhi dell’intera
comunità puntati su di lei, separata dal marito dopo la tragica perdita del suo
bimbo, nato morto. Il sorriso smorzato riacceso dalle cure gentili di un
soldato in terra straniera, un amore che profuma di proibito, che sfida la
guerra e apre il cuore alla speranza. E nella notte di Natale regala l’impossibile..
un bambino di cui prendersi cura, di cui essere madre a dispetto di tutto e
tutti, pur sapendo che “accogliere
qualcuno tra le braccia significa perdere qualcun altro”. E accade così.
Jan aveva appreso della sua decisione e non aveva capito, sebbene le
avesse scritto: “per me eravate importante come l’acqua”. A guerra finita
quando l’aveva cercata era troppo tardi, di suo Dorothea portava solo il cognome
e ricordi perduti. Gli stessi che a distanza di settant’anni Roberta stringeva
in un pugno.. poche decine di frasi, parole che le avevano raccontato delle
diverse forme di amore e del sacrificio estremo di una donna per essere madre. Parole,
ancora, in una lettera che le aveva rivelato quel che celava il suo cuore e che
coraggiosamente un uomo le aveva dichiarato.. amore, per essere felici davvero.
Ora Roberta può esserlo davvero, ora che il libro dei ricordi perduti è chiuso
per sempre.
“Nessuno può davvero entrare
nella mente di un’altra persona. Ognuno è una testa a sé, un cuore a sé. Ma è
così che deve essere. C’è un limite oltre il quale non possiamo avvicinarci al
prossimo. Può accadere di sfiorare gli altri con le punta delle dita e quello è
un bel momento. Ma è sempre solo la punta delle dita”.
Ecco la Walters ci accarezza appena con la sua scrittura ma basta a
trasmetterci emozioni. Il suo è un romanzo coinvolgente, struggente, intenso.
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