sabato 21 febbraio 2015

"Gli sdraiati" di Michele Serra

“L’uomo da qualche tempo sperimenta la sua incapacità di stabilire nessi con i ragazzi. Non sa se questo muro invisibile sia la semplice riedizione dell’eterno conflitto tra genitori e figli, tra adulti e ragazzi. Oppure se qualcosa di inedito, di sconosciuto, di mutageno stia separando per sempre i pensieri e gli atti delle ultime leve dell’umanità da tutto ciò che li ha preceduti”.
Si interroga un padre sul rapporto, in apparenza, mancato col figlio. Straniti dalle abitudini diverse, dalle forme di comunicazione che spesso non contemplano nemmeno la parola o qualsivoglia relazione fisica, da un narcisismo imperante, dalla dislessia dei sentimenti che isolano, annullano l’uomo, in un’apocalittica quanto visionaria guerra futurista i padri -gli anziani- sedimentano mancanze e differenze verso i figli -i giovani- alzando un muro di incomprensioni. Salvo scoprirsi tutti parimenti fallaci, bisognosi l’uno dell’altro, semplicemente diversi e complici in un confronto che rivelerà la bellezza di una natura appassionata, capace di evidenziare sì l’assenza di conflitti ideologici, generazionali su cui confrontarsi e se mai scontrarsi, ma anche superare il disorientamento dell’anonimato dei giovani ‘sdraiati’ -non solo figuratamente- sulle abitudini dei loro riti, rinsecchiti nel loro sistematico ritirarsi dal mondo, apatici, assonnati. Ma è davvero poi così? Cosa si aspetta il genitore, punzecchiando, ironizzando, provocando, corrompendo, incuriosendo per coinvolgere il figlio a condividere l’esperienza del viaggio: una breve escursione in montagna. Non sarà forse.. cercare risposte all'interrogativo comune a tutti i genitori: sarò stato capace di educare? Di fare bene?

Forse sì, se lo sdraiato di turno non solo ha lasciato il divano di casa, ma con il suo improbabile equipaggiamento ha scalato la montagna, si è riempito gli occhi di colori veri, e s’è lasciato alle spalle il padre. Un passo avanti, sempre. Emozionandosi.

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