domenica 31 gennaio 2010

L'enigma di Mansfield Park

L'americana Carrie Bebris regala ai lettori una nuova avventura ispirata dai romanzi della Austen, complici due personaggi che farebbero l'invidia di qualunque autore: Fitzwilliam Darcy ed Elizabeth Bennet, qui nelle vesti di investigatori più per necessità che per caso. Invischiati in orginalissime avventure che mettono a rischio l'onore e la reputazione della loro famiglia o di qualche loro amico o conoscente, i coniugi Darcy si prestano a venire a capo di assassini e foschi misteri. Nell'ultima rocambolesca indagine loro premura è salvare l'onore della cugina Anne de Bourgh, costretta ad una fuga d'amore che inaspettatamente complica la sua posizione. Ma da chi proteggere Anne? Dal marito dongiovanni, da un pretendente rifiutato o dalla madre tiranna, quella Lady Catherine de Bourgh che tanto aveva cospirato per rovinare la felicità della stessa Elizabeth? O forse da un insospettabile assassino che giustifica il suo agire spinto dalla difesa del proprio onore e da un cospicuo patrimonio su cui mettere le mani? Ai Darcy l'onere di venire a capo dell'intrigo.. e ai lettori il piacere di perdersi nelle pagine di un buon libro!

Le perfezioni provvisorie

Cito una canzone, come fa solitamente l'avvocato Guido Guerrieri -il protagonista dei libri di Gianrico Carofiglio- per descrivere il senso di quest'ultima sua avventura.. "è tutto un attimo".. si consuma o si elabora o si assapora la felicità in un attimo appunto, poi essa fugge via. Così quello che percepiamo come perfetto si riduce a un qualcosa di necessariamente provvisorio, irriducibile, impossibile da riproporre.. così l'illusione dell'avvocato Guerrieri di aver superato l'addio della compagna, il trasloco nel nuovo studio, la sua stessa professione da sempre vista come scelta quasi per caso e invece a lui profondamente cara e perchè no la seduzione da parte della giovane Caterina, l'amicizia con la bella e tormentata Nadia che lo riporta al passato, agli attimi di 'perfezione provvisoria' costretti nelle pieghe del tempo. Verosimilmente invece in quest'ultima fatica letteraria dell'autore barese c'è poco di perfetto. Abbondano le citazioni, i rimandi continui alla vita passata del protagonista quasi a voler dare un senso forzato alle cose mentre intorno la trama -la scomparsa di una ragazza- si sfalda in un dipanarsi di storie poco originali e personaggi stereotipati. L'avvocato quarantenne si lascia sedurre e per certi versi usare come il Montalbano de 'La vampa d'agosto' mentre l'autore si arruffiana il pubblico con un elenco in stile revival anni '70 in tutto e per tutto simile al flashback della protagonista de 'Il sogno cattivo' dell'Aloja. Per riassumere.. le storie di Carofiglio, e in particolare quest'ultima, si consumano nel tempo della lettura, piacevoli ma non indimenticabili.

sabato 30 gennaio 2010

L'arte perduta di mantenere i segreti

Andando sempre a ritroso ripropongo la recensione del libro di Eva Rice "L'arte perduta di mantenere i segreti" edito in Italia da Polillo.

Recensioni a non finire..

Ok.. ripeschiamo dall'archivio le recensioni pubblicate nel corso degli ultimi dieci anni sul sito http://www.ageitalia.net/ a partire dall'ultima..
ovvero il mitico Philip Roth!
http://www.box.net/shared/vb5eztvfop

venerdì 29 gennaio 2010

La bella società

In anteprima al BiF&st di Bari nel bellissimo Teatro Petruzzelli giovedì 28 gennaio è stato presentato 'La bella società' di Gianpaolo Cugno con Maria Grazia Cucinotta, Raul Bova, Enrico Lo Verso, David Coco, Giancarlo Giannini. Film approssimativo nella storia, con eccessive pretese, citazioni e rimandi forzati che tenta di seguire il fortunato filone dei film che rievocano gli anni '70. Buona l'interpetazione di David Coco ma non basta a salvare il film.

Le Monde sul Pd e Nichi Vendola

http://www.lemonde.fr/europe/article/2010/01/26/en-italie-la-strategie-d-alliance-du-parti-democrate-avec-le-centre-est-desavouee-par-ses-electeurs_1296818_3214.html

Il grande silenzio. Intervista sugli intellettuali

Alberto Asor Rosa delinea nell'ultimo libro edito per la Laterza la figura dell'intellettuale nella storia, il suo ruolo nella società nel suo confronto scontro con la politica spiegando quello che ai più appare il loro grande silenzio di questi tempi. Ne viene fuori una disanima accurata e tristemente veritiera della società italiana attuale in cui imperversa una 'cultura montante' figlia dell'affarismo, dell'influsso nefasto dei nuovi media (tv, su tutti) e di una nuova lingua comune così deleterea da annullare il pensiero critico, livellare al ribasso la conoscenza, abbruttire le coscienze spinte a considerare normale quello che normale non è, a veder calpestati i diritti per imporre solo divieti. Di mezzo riferimenti a Pasolini, Calvino, De Mauro quando non parole dure per l'incapacità della stessa sinistra di far leva sugli intellettuali fagocitata come le altre forze politiche da nuove forme espressive, le immagini, le parole veicolate dalla tv: non conta quel che si dice ma come lo si dice. Inquietante.

A single man

Primo film da regista per Tom Ford, scelta felice nella storia da raccontare - dal romanzo di Christopher Isherwood- e un talentuoso attore qui in una delle sue migliori prove, Colin Firth. Protagonista, George Falconer, un docente universitario nell'America dei primi anni '60 tra rifugi antiatomici in giardino e famiglie felici. George piange il compagno perduto in un incidente stradale, un dolore così forte da annientarlo, da togliergli la voglia di vivere. E il film racconta quello che Goerge ha programmato essere il suo ultimo giorno di vita tra fugaci incontri, ricordi tristi e felici del tempo trascorso con l'amato, e l'amica di sempre Charley (una bellissima Julianne Moore). Fino a che una nuova emozione riaccende la speranza in George. Ma quando lo spettro della morte invocata, cercata, sarà lontana sarà allora che ghermirà George sfrontatamente. Un film sull'amore e sul dolore reso impeccabile dalla perfezione del tutto, ogni singola immagine è pulita, nitida, ogni particolare reso nel suo massimo (basta la scena della disposizione degli oggetti necessari dopo la sua morte), risaltato da vividi contrasti cercati dall'occhio del regista. Il manifesto di Psycho sul muro del supermarket, la musica, la stessa casa di George che lo rappresenta al meglio, in gran parte a vista, per un uomo la cui vita meno dovrebbe essere esposta agli sguardi e alle chiacchiere della gente, a partire dai vicini, la tipica famigliola americana. Un film nella forma e nell'espressione perfetto al limite della paradossale rigidità emotiva.

Addio a Salinger!

A novantuno anni si è spento l'autore de 'Il giovane Holden', Jerome David Salinger. Uno di quei romanzi che tanti, troppi si vantano di aver letto. Vendutissimo ancora oggi pur a distanza di quasi sessant'anni dalla sua prima edizione (1951) 'Il giovane Holden' è un libro che personalemnte mi ha incuriosito ma non stravolto.
http://www.corriere.it/cultura/10_gennaio_28/salinger-giovaneholden-morto_88c3bc0e-0c38-11df-8679-00144f02aabe.shtml

domenica 24 gennaio 2010

Primarie PD - Puglia

In Puglia oggi si vota per scegliere il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione. Ieri in piazza Prefettura nonostante il freddo c'erano tantissime persone. Vendola, appassionato come sempre, è riuscito a scaldare il cuore della gente. Eppure non è l'affabulatore ad avere conquistato i presenti ma le sue idee, i "fatti" incontrovertibili del suo buon governo. Per questo è opportuno continuare a riporre fiducia in un politico abituato a guardare e rispettare chi ha davanti: non voti ma persone. Per questo oggi, voto e sostengo Nichi Vendola.
http://www.nichivendola.it/

domenica 17 gennaio 2010

Ashram

Ed ecco un consiglio musicale per quanti, fuori dagli schemi, cercano 'bellezza' nella musica. Gli Ashram sono un gruppo italiano: Luigi Rubino (piano), Sergio Panarella (vocals) e Alfredo Notarloberti (violin). Si legge sul loro sito web: classica, acustica, ambiente.. ma la loro musica è semplicemente pura, perfetta, sublime in una parola esprime 'bellezza'. Una bellezza che giunge a sfiorare l'anima, a quietare le imperfezioni quotidiane che turbano il nostro essere. Ovunque siate portateli con voi, ascoltateli. Il loro cd 'Shining silver skies' non è semplice da trovare ma l'attesa viene ampiamente ripagata. Per ascoltarli suonare dal vivo invece bisogna sperare che siano ospiti da Fazio a 'Che tempo che fa'. Dopo Ludovico Einaudi e Giovanni Allevi.. gli Ashram.
http://www.myspace.com/ashramita
Qui 'Ultimo carillon'
http://www.youtube.com/watch?v=kvWan2LwQ1w
o 'Elizabeth'
http://www.youtube.com/watch?v=qF8fyEDM49g&feature=related

Pietro, Paolo e Maria Maddalena

Diciamolo subito, non è semplice divulgazione ma un saggio corposo, completo pur se inframezzato da qualche lampo di ironia quello che Bart D. Ehrman, tra i massimi esperti di studi biblici, scrive su Pietro, Paolo e Maria Maddalena. Intorno a queste tre figure diversissime tra loro ma essenziali per conoscere meglio Gesù e le origini del cristianesimo l'autore distingue tra leggenda e realtà, fidando esclusivamente su fonti certe. Chi era dunque davvero Maria Maddalena.. che aspetto e quale carattere aveva Pietro.. quali straordinarie doti di comunicatore fecero di Paolo il primo missionario e teologo cristiano. L'approccio competente di uno studioso per distinguere tra 'storia e leggenda dei primi seguaci di Gesù'.

sabato 9 gennaio 2010

Mondo senza fine

Dimenticate 'I pilastri della terra' e abbandonatevi al puro intrattenimento con Ken Follett e i personaggi di 'Mondo senza fine'. Scivoleranno via allora le 1366 pagine, scivoleranno via i secoli per ripiombare nel XIV secolo, alle lotte di potere dei nobili, alle guerre dei cavalieri, alla vita semplice dei contadini, al lavoro degli artigiani, alla ricchezza dei commercianti, al peso degli ecclesiastici nelle piccole e nelle grandi comunità. Il lettore conoscerà nelle prime pagine Caris, Gwenda, e i fratelli Ralph e Merthin, seguendo loro si dipanerà una storia lunga, costellata di amore e odio, conflitti votati al bene e al male, esperienze dure e rinunce drammatiche mentre intorno scorre la vita, la malattia, la morte e la speranza nel futuro, uno sguardo promettente dall'alto della cattedrale di Kingsbridge. La scrittura di Follett è chiara, coinvolgente e realistica, accreditata da una buona conoscenza del periodo storico. Insomma leggerlo è un piacere semplice.

mercoledì 6 gennaio 2010

Hachiko - Il tuo miglior amico

Hachiko è il nome di un cucciolo di razza akita che una sera un professore di musica trova in stazione. Il prof. Parker Wilson (un Richard Gere in splendida forma) decide di portare il cane con se in attesa che il legittimo proprietario si faccia vivo. Così non è e benchè la moglie Cate sia poco incline ad avere cani per casa il cucciolo resta e in men che non si dica Hachiko conquista tutti, ma è con Parker che si crea uno straordinario legame. Il bellissimo cane accompagna il padrone ovunque e ogni sera ne attende il ritorno da lavoro in stazione fino a che un giorno dal treno non scenderà nessuno. Un infarto si è portato via Parker ma Hachiko continuerà ad aspettarlo al solito posto per altri dieci anni conquistando la piccola comunità che vedrà nel cane un esempio di fedeltà e lealtà senza pari. Film impeccabile a dispetto della storia semplice che vi si racconta. Il cane è di una bellezza e di una bravura.. che viene facile pensare reciti meglio di decine di tanti sedicenti attori. Tutto qui, film per famiglie che mira a strappare qualche lacrimuccia.
Il film racconta la storia vera di un cane di razza akita che in Giappone negli anni '20 attese per nove anni il ritorno del suo padrone all'ingresso della stazione di Shibuya. La sua morte commosse l'intero paese che volle ricordarlo costruendo una statua proprio lì dove ogni giorno Hachiko si fermava ad attendere il suo padrone.

domenica 3 gennaio 2010

Come piante tra i sassi

Mariolina Venezia riesce a non deludere con il suo secondo romanzo riportandoci nella Basilicata più vera, radicata in un quotidiano di ottusità e affarismi a cui la protagonista, il sostituto procuratore Imma Tataranni non riesce ad abituarsi. Lei che ha dovuto faticare per guadagnarsi lavoro, famiglia, affetti, lei non bella, faticosamente sospesa su tacchi altissimi, avvillupata in abiti improbabili eppure temutissima, un mastino antipatico disposta a pestare i piedi per venire a capo della morte di un ventenne finito in chissà quali giri di tombaroli o forse peggio.. discariche abusive. Sullo sfondo dei Sassi, in mezzo a un territorio bellissimo che rischia di diventare ricettacolo di scorie nuclerari si dipana l'indagine di Imma, travolta dalle chiacchiere in procura, dai soliti provincialismi così caratterizanti l'italianità di qualsiasi regione -vedi il pranzo della domenica- a cui è impossibile rinunciare, dalle bizze di una figlia adolescente e l'angoscia dei tanti giovani senza più sogni. Un romanzo dolce e amaro con una protagonista a cui si finisce per affezionarsi. Un romanzo che affonda nel quotidiano più di quanto non si voglia ammettere. La bravura della Venezia sta proprio qui, nel tratteggiare personaggi e situazioni realistiche. E non da poco, la sua mano di sceneggiatrice (ad es. Don Matteo) si vede, eccome.

venerdì 1 gennaio 2010

Zia Mame

Primo libro letto nel 2010.. la rivelazione dell'estate 2009. Rivelazione si fa per dire perchè 'Zia Mame' di Patrick Dennis ha stravenduto già al suo apparire, il lontano 1955. Che dire.. tanto clamore appare giustificato? A voler essere pignoli, no. Chiariamoci la storia è intrigante. Siamo negli anni 20, il piccolo Patrick rimasto orfano viene affidato alle cure dell'unica parente, sua zia Mame. Il padre di Patrick nel trestamento specifica che iattura peggiore non avrebbe potuto augurare al suo pargoletto e spera di rimediare assegnandogli un tutore che ne controlli studi e vita e gestisca il suo cospicuo patrimonio. Ma zia Mame? Come deve apparire ad un piccolo orfano un donnone vestito da geisha tutta profusione di sorrisi e frasi ampollose? In men che non si dica la stramba, eclettica, colta e intrigante Mame finirà per cooptare il piccolo ospite nella sua cerchia di amicizie tra feste, viaggi, mecenatismi e quant'altro serva a fare del suo salotto il centro del mondo. Così per lunghi anni, dal tracollo economico del '29 allo scintillio del fortunoso matrimonio con un ricco uomo del sud, dalla vedovanza all'ardimentosa epopea letteraria, tra debutti e ritorni sul palcoscenico, arredi fastosi e feste a tema, artisti ed economisti, politici e pittori, e in mezzo Patrick da ometto ad adolescente travolto dal bel mondo della zia alle cui frivolezze e stranezze finisce per abituarsi perchè in fondo a dispetto di tutto non si può non amare una donna così. Strana sì ma altruista fino all'incoscienza, sincera e pronta a tutto per difendere gli amici. La riuscita del romanzo sta proprio in Mame, nell'identificazione con un personaggio a cui si finisce per perdonare tutto, anche una simil presenza ingombrante, una decisa a rubare sempre la scena salvo dividerla un attimo dopo con tutti. Ma basta questo a parlare di capolavoro? Forse la scorsa estate nel panorama editoriale serviva qualcosa che alleggerise i toni, che facesse sorridere con bonarietà, qualcosa che consentisse davvero al lettore di evadere. Zia Mame strappa sempre un sorriso anche quando la si vorrebbe strozzare!