sabato 29 agosto 2015

"Il caffè dei miracoli" di Franco Di Mare

Un piccolo paese della costiera amalfitana che si anima solo d'estate.
Gli sguardi della gente puntati su tutto e tutti.
Una storia tra realtà e fantasia buona a a far vendere più copie ai giornali: "intrighi e complotti, segreti inconfessabili, amori, politica, religione" e ancora "preti, artisti, ragazzine incinte, sindaci ignoranti, carabinieri e statue scollacciate". 
E si perché in quel di Bauci, museo a cielo aperto per ospitare alcune sculture del grande Botero, capita che il prete si indigni per il sedere di una statua irriverente sul sagrato della sua chiesa a pochi giorni dalla processione per sant'Eufrasia, che ai piedi della stessa statua venga ritrovata una neonata, che la gente mormori di baccanali o riti satanici, o foss'anche tradimenti e gravidanze negate, che una donna bella e competente suggerisca alle autorità politiche di far di Bauci la nuova Bilbao con un museo a strapiombo sul mare pronto a dar lustro alla cittadinanza tutta e che qualche irriverente burlone faccia scherzi a destra e manca dando il là ad una catena di avvenimenti surreali e improbabili prodromi di importanti cambiamenti e splendidi amori.
Vizi e virtù della gente comune, impietosa analisi delle aberrazioni di pensiero che permeano la classe politica incapace di guardare al bene della comunità ma solo a preservare il proprio potere, sarcastica bagarre tra sindaco e prete, la giusta attenzione delle forze dell'ordine a gestire le piccole problematiche di paese, bella storia di crescita personale di uomini e donne salvati dall'amicizia e dalla forza delle parole di chi è pronto a credere ancora in se stesso, e all'illogico regalo dell'amore, un dono capace di dar forma ai sogni.
'Il caffè dei miracoli" è questo e molto più.
Scritto con amore e rispetto per il lettore, il romanzo di Franco Di Mare è una sorpresa. Una storia che parla di tutti noi, che riempie il cuore di gioia, intenerisce.
Una scrittura lieve come la brezza di mare. 
Davvero piacevole.

domenica 23 agosto 2015

"Per dieci minuti" di Chiara Gamberale

Dieci minuti. Ogni giorno. Da dedicare a qualcosa di diverso, mai fatto prima. Per trenta giorni.
Sperimentare, mettersi in gioco, scoprirsi... diversi, forti, capaci di reggere il colpo di una separazione, la fine di un amore, bastare a se stessi, cogliere la rivelazione di potenzialità inattese, di abilità tutte nuove.
Lasciarsi andare ad ascoltare piuttosto che essere ascoltati, smettere di essere il centro del mondo per qualcuno per essere tutto il mondo di una, dieci, centro persone. Guardarsi negli occhi degli altri e sapersi imperfetti, fragili e fatalmente folli.
Chiara farà tutto questo e di più.. lascerà che il dolore l'attraversi e scivoli via, tenendo per mano quella se stessa che adesso ha imparato a conoscere davvero.
Un piccolo romanzo dolce e amaro, una sorta di manuale di auto aiuto di facile lettura e di apprezzabile impatto emotivo.

"Tempesta" di Lilli Gruber

A metà tra saggio e romanzo storico, 'Tempesta' di Lilli Gruber racconta il dramma del secondo conflitto mondiale raccontato attraverso le parole di Hella, una giovane donna del Sud Tirolo, regione stretta in un tratto d'Europa che ha smesso i panni di centro del mondo per vestire quelli di terra bagnata di sangue e lacrime.
Più delle disillusioni di un mondo di grandezza raccontato dal mostro del male che risponde al nome di Hitler a piegare Hella è l'amore rubato dalla guerra, è un futuro che non sa più di riscatto ma di perdita, è l'orrore di vite spezzate, di sogni infranti, radici perdute.
Attingendo alla storia della sua famiglia, viaggiando in prima persona tra i paesini del Sud Tirolo, raccogliendo le voci dei superstiti, la Gruber scrive pagine di intensa autenticità prendendo per mano il lettore, a cui non risparmia il confronto con l'abisso di dolore del nostro novecento.
Conoscere il passato per comprendere il presente.

"L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome" di Alice Basso

Vani Sarca è una ghostwriter.
Scrive libri che altri firmeranno. 
Lo fa da anni, con piacere, entusiasmo.
La sua è una dote speciale. Immedesimarsi con gli altri al punto da scrivere esattamente come farebbero loro, cogliendone le sfumature più intime. Rendendo la scrittura autentica.
Empatia, sagacia, estrema attenzione ai particolari sono le sue credenziali.
E pazienza se guardandola dietro quei suoi abiti scuri, capelli improbabili, sguardo beffardo che la fanno somigliare ad un folletto impertinente nessuno penserebbe a lei come ad una bravissima scrittrice ma Vani lo è davvero. Brava, al punto di aiutare un grande talento della narrativa a mettere insieme il suo ultimo romanzo in un gioco di rimandi ai grandi autori americani del novecento e riceverne in cambio mesi dopo un improbabile quanto inattesa storia d'amore.
Lui bello e ammirato da tutti, ricercato dai media e dalle università, lei ombra silente che si entusiasma alle stramberie e rifugge dai luoghi comuni del romanticismo.
Ma in fondo non è già scritto nei libri la storia di tutti, di sempre? L'amore, quell'inatteso smettere i panni razionali per vestire quelli larghi dell'affidarsi all'altro senz'altro chiedere che bearsi della normalità dell'amore.
Nei libri c'è scritto anche l'indizio per capire che fine ha fatto quella Bianca che parla con gli angeli di cui Vani sta scrivendo l'ultima fatica, confrontandosi con un ispettore di polizia tanto entusiasta delle sue doti da coinvolgerla attivamente nelle indagini. E non solo..
Vani saprà confrontarsi con la sua paura più grande, cambiare, lasciarsi andare liberamente alle emozioni salvo accorgersi in tempo dell'assurdo teatrino inscenato per raggirarla e metterla a tacere. Cosa accadrebbe se si sapesse che è lei ad aver scritto il capolavoro acclamato da critica e pubblico? Vani non ci sta, per una volta sarà lei a scrivere una storia, la sua, e cambiare il finale. Liberarsi di un amore di convenienza e riscattare le angherie del suo editore, ritrovando quella Bianca imprigionata nella rete di un angelo maledetto, spaurito in una società che non perdona l'incapacità a gestire le perdite.
Brillante, esuberante, ironica Vani Sarca è un personaggio deliziosamente tratteggiato. Legata a filo diretto con quel mondo editoriale di cui poco si conosce e tanto si immagina.
Dalla penna di Alice Basso arriva al lettore tutto l'amore per la letteratura, una sorta di compiacimento da club di pochi eletti che fa sentire chi legge un compagno di giochi di Vani Sarca.
Convincenti tutti i personaggi. Trascinante la scrittura.
Piacevole lettura, brillante esordio. 

"Dimmi che credi al destino" di Luca Bianchini

Una libreria a Londra rischia di chiudere.
A gestirla Ornella. In bilico nel lavoro come nella vita.
Un passato a Verona di eccessi e illusioni perdute. Un marito che la ancora a una vita che non è più la sua. Ad aiutarla l'amica di sempre, la Patti. Tanto eccentrica quanto straordinariamente viva e premurosa. Tutto intorno la vita a Londra di Ornella tra passeggiate nei parchi pubblici, negozietti, raccolte punti al supermercato, sit com imperdibili, vicini di casa imprevedibili; lei, pronta ad affidarsi ad un ragazzo napoletano dal cuore infranto e la vita in subbuglio come la sua, per risollevare le sorti della libreria e ricominciare, semplicemente ricominciare a vivere, speranzosa al punto di credere al destino.
Romanzo dalla trama stiracchiata. Spunto interessante che si perde in una serie di banalità e personaggi un pò stereotipati. 
Occasione mancata per un narratore capace di solito di interrogare la realtà con brio, interesse, attenzione.

"Vacche amiche" di Aldo Busi

Banalmente, trattandosi di Aldo Busi si potrebbe parlare di irriverenza nella scrittura. Invece 'Vacche amiche' è altra cosa. E' come lo stesso autore ironicamente ammette, una specie di autobiografia non autorizzata; quasi a voler dire, piuttosto che lasciar fare ad altri preferisco parlar io di me, anche male. Tra infiniti pregiudizi e lucidissime osservazioni, impietose analisi di una società che fagocita ogni suo intelletto, Busi racconta e si racconta. Non risparmia nessuno, a partire da se stesso.
E' sempre piacevole leggerlo, uomo di animalesca intelligenza e pulizia nella narrazione, 'Vacche amiche' svela l'assoluta forza di una personalità istrionica, determinata, definita sin dall'infanzia.
Aldo Busi, una persona tanto platealmente eccentrica e a tratti brutale nel relazionarsi quanto romantica, umana, attenta ai bisogni degli altri. Il suo mondo, le sue amicizie, la sua famiglia, i suoi amori, i suoi mille interessi, una parte di sé messa a nudo per gioco e sfida. 
Da leggere.