lunedì 25 giugno 2018

"A casa di Jane Austen" di Lucy Worsley

Chi era davvero Jane Austen? Come trascorreva il suo tempo? Quali erano le sue occupazioni? Quali i luoghi abitati? Tutto il suo mondo, gli affetti familiari, le amicizie, le speranze disattese, le occasioni mancate in un libro che racconta il quotidiano dell'autrice più amata di sempre. La straordinaria interprete di una società in evoluzione dove le donne scrivono una pagina nuova della storia: quella di protagoniste, di eroine moderne, di consapevoli interpreti di bisogni nuovi: felicità, libertà, indipendenza. 
Jane Austen, a dispetto del bisogno economico, riuscirà ad emanciparsi con la scrittura, lasciando una eredità immortale alle future generazioni di lettori in tutto il mondo.
Alla Worsley il merito di aver scritto un saggio che affonda con attenta evidenza storica nel mondo della Austen. Di più il riuscito tentativo di raccontare una protagonista della letteratura rievocando le stesse atmosfere dei suoi libri.
Una lettura interessante non solo per gli appassionati estimatori della Austen.

sabato 2 giugno 2018

"La verità sul caso Harry Quebert" di Joel Dicker

"Non si può davvero sapere di cosa siano capaci le persone. E questo vale soprattutto per quelle che crediamo di conoscere bene". 
Il 30 agosto 1975 una ragazzina di quindici anni muore assassinata.
È Nola Kellergan.
Solo a distanza di trent'anni il colpevole avrà un nome.
E sarà devastante non solo per la piccola comunità di Aurora, cittadina in riva all'oceano nel New Hampshire, ma per l'intero paese, perché il colpevole ha il volto di Harry Quebert, l'autore del capolavoro letterario del '900 americano, "Le origini del male".
Assurdo da credere. Inaccettabile. Tanto più che il libro, la storia di un amore impossibile, sembra ispirata dalla storia d'amore del trentenne Harry per la quindicenne Nola.
Se l'America intera ha già condannato Harry Quebert, Marcus Goldman no.
Giovane scrittore emergente, acclamato per le vendite e in piena crisi, Marcus è pronto a tutto per dimostrare l'innocenza di Harry Quebert, perché Harry è il suo mentore e gli ha insegnato a scrivere, in lui vede un padre e un padre non uccide.
Con l'insperato aiuto di un poliziotto Marcus abiterà la grande villa di Harry, e tutti i luoghi di Aurora, ascolterà i testimoni del tempo e rischierà in prima persona per arrivare alla verità e lo farà scrivendo perché scrivere è una delle due cose che danno un senso alla vita, l'altra è l'amore.
'La verità sul caso Harry Quebert', caso editoriale di qualche anno fa, è uno di quei romanzi che vorresti leggere tutto d'un fiato perché il lettore è intrappolato in un continuo rimando di attese, colpi di scena che spingono a dubitare fino all'ultima pagina di aver davvero capito cosa è accaduto e chi è davvero chi, in questo caso l'assasino.
La scrittura di Joel Dicker è energica, accattivante, prolifica e tutta al servizio dei suoi personaggi.
Al centro della scena c'è lei Nola, una ragazzina di quindici anni amata da un'intera comunità eppure è la stessa ragazzina che il lettore fatica ad accettare perché è causa di tanti orrori e gesti assurdi salvo averne poi una pietà infinita. Tutti gli abitanti di Aurora coinvolti nella morte di Nola sono persone in apparenza tranquille ma ossessionate da colpe, silenzi e fragilità.
Lo stesso Marcus impara grazie a Harry che "la vita è una lunga caduta" e che la cosa più importante è "saper cadere". E alla fine Harry verrà sì scagionato ma rivelerà una colpa ben peggiore a suo dire agli occhi del suo allievo/amico.

Il romanzo di Dicker è un giallo entusiasmante, un piccolo romanzo di formazione -da appuntare i 31 consigli per  imparare a scrivere (e a vivere)- un romanzo sull'amore nella sua assolutezza, una metalettura.
Non un capolavoro ma davvero un buon libro.