domenica 25 aprile 2021

'Mia sconosciuta' di Marco Albino Ferrari

"Questo libro è il racconto che mi sono fatto di te, anche se so che in parte mi sei ancora sconosciuta".

Bella, sorridente, figlia ribelle di una famiglia borghese, abile pianista, anima controcorrente, amò la montagna e l'uomo che le insegnò a scalarle.

Attraversò gli anni di guerra abitando le valli e suonando il suo amato pianoforte. Sfidò le convenzioni, conservò il tormento, frequentò artisti e pittori, volle essere madre nubile in un tempo di giudizi e pregiudizi, amò suo figlio incondizionatamente, gli insegnò a diffidare della forma, dei riti, delle feste, regalandogli consapevolezza, l'amore per la montagna, la libertà.  Attraversò silenzi e sfuriate improvvise, apatie e tormenti per poi tornare a sorridere, a riempire gli spazi di abbracci, scalate e fughe verso il cielo azzurro, fino ad una nuova alba. 

E se il tempo aiuta a fare luce nei ricordi, un figlio racconta sua madre, con un amore che riempie il cuore e libera la mente.

Un romanzo intimo, di dolcezza infinita, che profuma di libertà.

sabato 17 aprile 2021

"Il quaderno dell'amore perduto" di Valérie Perrin

"Bisogna ascoltare, sempre, subito, perché il silenzio non è mai troppo lontano".

Justine ha imparato ad ascoltare da quando lavora in una casa di riposo. Ha poco più di vent'anni e non ha mai pensato di lasciare il piccolo paese di Milly. Le sue giornate sono in apparenza sempre uguali, le storie degli ospiti della casa di riposo riempiono le sue ore, danno forma al suo tempo vuoto: abitato dai nonni con cui vive, il cugino Jules che considera suo fratello da quando i suoi genitori e quelli di Jules sono morti in un incidente stradale.

Tra gli ospiti della casa di riposo c'è Helene, la sua storia con Lucien è quanto di più prossimo al sentimento di devozione, amore assoluto, che Justine possa desiderare. Un gabbiano sorveglia Helene, si posa sui tetti, aspetta che il suo racconto coinvolga Justine, le dia la forza di scrivere, raccontare quella storia, di sacrifici, attese, rinunce, riconquiste e così forzarla a vivere, a farsi domande sui suoi nonni, spettri consumati dal silenzio, da segreti indicibili, avvolti nella nebbia del rimorso. 

Helene e la sua storia scritta su un taccuino azzurro daranno a Justine la voglia di imparare ad essere felice, liberarsi dall'imperfezione del dubbio, semplicemente credere nel prossimo, nella forza dell'amore, nell'imperscrutabile mano del destino, che riempirà come per Helene, la valigia blu di sogni aiutandola a vivere appieno.

"Il quaderno dell'amore perduto" segna l'esordio nella narrativa di Valerie Perrin, ed è un libro che coinvolge sin dalle prime battute. La giovane protagonista Justine è un piccolo uccello ingabbiato, si sente in obbligo verso i nonni che l'hanno cresciuta ma percepisce intorno a sé dolore, rinuncia; desidera liberare il cugino più giovane assicurandogli studi e un futuro a Parigi, e per sé trattiene briciole di piacere e spensieratezza, barattandole con la storia di Helene e Lucien, in un tempo scandito dalla seconda guerra mondiale e gelosie che armano i più miti rivelando quanto l'amore possa essere prossimo alla follia di un sentimento totalitario. Il tempo perdona, monda le coscienze, restituisce il mal torto e ridisegna famiglie, felicità.

Così per Justine, che imparerà a perdonare, liberare se stessa dalle costrizioni, dagli obblighi morali, per amare e lasciarsi amare.

Un inno che dall'amore perduto vira al possibile, finanche all'amore eterno, di certo all'amore per se stessi.