domenica 15 settembre 2019

"L'uomo che trema" di Andrea Pomella

"L'uomo che trema" di Andrea Pomella potrebbe essere la storia di ognuno di noi. Un lutto, un tradimento, un abbandono. Un evento che irrompe inatteso nelle nostre vite e disorienta, devia il cammino presente e futuro. E lascia addosso smarrimento, dolore, ferite. Non è facile curarle, non è possibile incanalare il dolore senza che non ne resti traccia nel nostro pensarci parte di un tutto. Dare spazio a noi stessi, ascoltare le emozioni, rinsaldare la fiducia perduta è faticoso. C'è chi in apparenza si scrolla tutto di dosso ignorando il malessere, c'è chi alimenta la propria sensibilità con il carico di inadeguatezza e soffre, soffre, soffre. La depressione è il silenzio cupo che avvolge ogni azione quotidiana, che ovatta ogni pensiero, che sconquassa l'anima. Riconoscere il male che consuma è il primo passo verso la percezione del problema, segue il difficile percorso del ricorso alle cure.
Andrea Pomella è l'uomo che trema.
Racconta la sua malattia, originata nell'infanzia, dopo l'abbandono del padre. Una parte di sé, una melanconia latente, un cattivo carattere per la gente, che accompagna il suo agire pur non impedendogli del tutto il confronto con le aspettative della crescita, gli studi, il lavoro, l'amore.  Poi una mattina di primavera, per Andrea, tutto era esploso violento dentro di lui. Crisi di panico e la sensazione di una fine imminente. Eppure c'era una nuova casa, un lavoro più consono alle proprie inclinazioni, un figlio gioioso.
No.  Tutto era crollato.
E la sua depressione presentava il conto. Erano seguite terapie, irrequietezza, rapporti familiari messi a dura prova, corse, viaggi fuori e dentro di sé, reazioni fisiche ai farmaci, stravolgimenti psichici. Passaggi forzati senza fingimenti di un corpo e una mente che trovano il modo di farsi sentire.  Fino al confronto con il padre per il tramite del figlio che chiede di conoscere il nonno.  È il punto di svolta. 
"Sono di nuovo nel mondo. Sono rientrato lentamente, e altrettanto lentamente allungherò il passo - la natura non ha fretta, eppure il tutto si realizza - poco alla volta, fino alla completa guarigione". 
Una scrittura intima e al tempo stesso universale. Come il tema trattato. La depressione è raccontata, nei dettagli così umani della sofferenza e, al tempo stesso, sfrondata dal pudore di celare agli altri quello che non si può descrivere, perché la depressione per molti è una maschera per nascondere debolezze.
All'autore va il merito, di aver condiviso il suo vissuto, mettendolo a servizio del lettore. La parte che si fa tutto. La mano tesa verso chi sosterrà il suo tremore.

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