domenica 24 aprile 2011

"L'intermittenza" di Andrea Camilleri

Nella società attuale dove l'agire umano sembra improntato alla prevaricazione, all'affermazione a qualsiasi costo, dove con i sentimenti -quando ci sono- si gioca infischiandosene di tutti, la Manuelli, storica azienda presa a modello da ambienti economici e politici è fuglido esempio di falsità e cinismo, quindi pienamente in linea con lo squallore agghiacciante di cui sopra eppure si sa le apparenze ispirano accomodamenti, ammiccamenti, compromessi. Così il vecchio capostipite si lascia andare ai piaceri della terza età, un occhio al figlio incapace e invidioso, un occhio al responsabile del personale, infido e macchinoso, certo solo di Mauro De Blasi il giovane e valido direttore generale deciso ad un pericoloso colpo di mano: assorbire la Birolli, piccola ma valida azienda in crisi. Peccato però che nei giorni decisivi della trattativa, De Blasi sia vittima di uno strano mancamento.. quasi un'intermittenza, un black-out che mina la sua salute, forse un ammonimento alla sua linea di condotta o l'estremo suggerimento a prendersi cura di sé, liberandosi del male che rischia di schiacciarlo.
Poco più di cento pagine per un mistero che si dipana nel volgersi della storia senza attanagliare. L'intento dell'autore è quasi una disamina sociologica del nostro tempo. E' di un crudo realismo, è la denuncia dei mali che corrompono gli animi umani: invidia, potere, gelosia, odio, vendetta, desiderio. L'incapacità di alcuni singoli a non pensare se non al proprio interesse che svilisce l'importanza della vita umana. Una prosa diretta, implacabile, che si fatica ad ascrivere al genio siciliano di Camilleri.

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