mercoledì 6 aprile 2011

"La fine è il mio inizio" regia di Jo Baier

"Io voglio morire ridendo e se tutto sarà più difficile allora la risata sarà più corta"
La fine è vicina per Tiziano Terzari, malato di cancro da anni, il giornalista decide di raccontare la sua vita al figlio Folco, i colloqui saranno l'occasione per un nuovo inizio, quello della sua testimonianza sul mondo, quella per il figlio Folco costretto ad una responsabilità delicata, raccontare quelle ultime settimane, lasciare che l'anima vinca sul corpo stanco, perchè se il corpo muore le parole, l'esempio di quel che è stata una vita resta, per sempre. E si può scegliere anche il modo di andarsene, magari con un sorriso, in una sorta di magica eppur complicata pacificazione con la natura che continua maestosamente distaccata ad esistere senza di noi.
Il film racconta un testamento orale di un padre a un figlio, una lezione di vita, un condensato di umana saggezza, di illuminata poesia. Accompagnati dalla musica incantevole di Ludovico Einaudi il regista incede su immagini delicate, private in cui tutto è prono a far risaltare le parole. Magistrale l'interpretazione di Bruno Ganz nelle vesti del sofferente Terzani, equilibrato Elio Germani nei panni di Folco Terzani. Entrambi partecipi del pensiero del giornalista toscano. Su tutto però trionfa la parola, il silenzio, colori sfumati di una natura accesa, e riflessioni che si liberano dalle gabbie della costruzione narrativa tradotta in immagini per arrivare al cuore dello spettatore e lì impattare emozionando.
"La verità è una terra senza sentieri"

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