L'epopea quotidiana di una donna del sud, dall'ultimo lembo di terra pugliese abbacinato di sole e scosso di vento al freddo plumbeo della Svizzera, un personaggio tenace e misterioso.
"Mimì non era donna da essere amata dai poeti. Era troppo umana e troppo reale per essere trasfigurata da qualche scribacchino. Non era donna che poteva consegnarsi a qualche verso. A volte nulla per una donna è più offensivo di una poesia".
Un romanzo quello di Mario Desiati che racconta una pagina dolorosa e in parte rimossa della storia recente dell'emigrazione del sud Italia, di più la 'tragedia del lavoro che nutre e uccide', e dei vuoti d'affetto lasciati dalla scomparsa di padri, mariti, fratelli risucchiati dalla malattia: ferite spesso mai risanate.
Una scrittura vibrante, lucida, a tratti evocativa, a tratti fantasmagorica persino naturalistica tanto sono accesse alcune descrizioni di luoghi, odori, tradizioni di paese, inframezzate da frasi in dialetto, che attraggono inevitabili i ricordi d'infanzia comuni a tutti. Un patrimonio condiviso di emozioni e sentimenti cui l'autore saccheggia. Un romanzo, per le tematiche trattate, che sfiora una ricercata maturità nella narrazione salvo infrangersi in un personaggio quale quello di Mimì che risucchia tutto e tutti, stringendo in una morsa il lettore deciso a scoprire quel che il suo cuore indomito di donna cela.
"..perchè anche a vivere annegati nel silenzio e sul mare ci vuole passione e ci vuole coraggio".
"Mimì non era donna da essere amata dai poeti. Era troppo umana e troppo reale per essere trasfigurata da qualche scribacchino. Non era donna che poteva consegnarsi a qualche verso. A volte nulla per una donna è più offensivo di una poesia".
Un romanzo quello di Mario Desiati che racconta una pagina dolorosa e in parte rimossa della storia recente dell'emigrazione del sud Italia, di più la 'tragedia del lavoro che nutre e uccide', e dei vuoti d'affetto lasciati dalla scomparsa di padri, mariti, fratelli risucchiati dalla malattia: ferite spesso mai risanate.
Una scrittura vibrante, lucida, a tratti evocativa, a tratti fantasmagorica persino naturalistica tanto sono accesse alcune descrizioni di luoghi, odori, tradizioni di paese, inframezzate da frasi in dialetto, che attraggono inevitabili i ricordi d'infanzia comuni a tutti. Un patrimonio condiviso di emozioni e sentimenti cui l'autore saccheggia. Un romanzo, per le tematiche trattate, che sfiora una ricercata maturità nella narrazione salvo infrangersi in un personaggio quale quello di Mimì che risucchia tutto e tutti, stringendo in una morsa il lettore deciso a scoprire quel che il suo cuore indomito di donna cela.
"..perchè anche a vivere annegati nel silenzio e sul mare ci vuole passione e ci vuole coraggio".
Nessun commento:
Posta un commento