lunedì 25 aprile 2011

"Ipazia. La vera storia" di Silvia Ronchey

"C'era una donna quindici secoli fa ad Alessandria d'Egitto il cui nome era Ipazia."
Matematica, astronoma, filosofa Ipazia rivestì un ruolo chiave in quel di Alessandria tra il finire del IV e l'inizio del V sec. d.C. Donna erudita, esponente dell'élite pagana, abile osservatrice, versatile nella res publica al fianco delle stesse autorità civili, aspramente osteggiata dal vescovo Cirillo che ispirò la mano dei cristiani fanatici -forse i monaci parabolani- che l'assassinarono brutalmente trasformandola in un simbolo di libertà.
Silvia Ronchey va oltre il già sentito cercando di ricostruire, basandosi unicamente sulle fonti -da qui l'accuratissima appendice- la vita e soprattutto la morte di Ipazia. Fu davvero uccisa su istigazione del vescovo Cirillo? Il suo corpo fu davvero fatto a pezzi? Squartato? Ipazia fu accerchiata sulla soglia della sua casa? Chi o cosa ottenne che i suoi assassini la facessero franca? Perchè una donna era così rispettata, amata finanche temuta?
La Ronchey ripetiamolo, fa un lavoro certosino sulle fonti dirette, analizza una ad una le citazioni, segue la figura di Ipazia nel corso della storia, affidandola così alle mani del lettore che vien però privato della fascinazione del racconto. Ne viene fuori un puro esercizio di stile che poco aggiunge alla comprensione di una donna straordinaria divenuta nel tempo protagonista di romanzi, poesie, opere teatrali, famosi dipinti e su tutto, martire laica del pensiero scientifico.

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