giovedì 12 aprile 2012

"Ricomincio da te" di Eloy Moreno

"Quando le cose non vanno come speriamo, ci intestardiamo a cambiare le persone mentre l'unica soluzione utile è cambiare la storia".
Un uomo, i sogni d'infanzia perduti, la routine di una vita che inghiotte tempo, che dilata gli spazi, che annulla la percezione dei bisogni primari. I sentimenti più cari tacitati in ore passate tra le quattro mura di un ufficio e quelle di casa. Disumanizzazione di una società che condiziona fino a spersonalizzare.
Così un uomo dimentica l'amico più caro, perde per strada l'affetto della donna che ha amato sin da ragazzino, smarrisce lo sguardo del figlioletto che gli tende la mano, si lascia incastrare dalle apparenze, schiacciare in ufficio dal sospetto del tradimento dei colleghi, fino a che tutto intorno semplicemente crolla.
E l'unica cosa da fare è ricominciare.. altrove, camminare, scalare montagne, abbandonarsi alla fatica fisica che annienta, che caccia via con il sudore ogni dolore, ogni pulsione di rabbia come aghi ghiacciati nel corpo. Solo al cospetto della natura, quando tutto sembra perduto.. ad un passo dal fallimento l'incontro insperato con chi si è creduto un traditore.. in realtà se stessi al cospetto della propria coscienza.
E lì nel silenzio di un'alba perfetta.. la speranza prende forma in un abbraccio che colma, riempie e resituisce il significato semplice di vita, restituisce tutto il tempo perduto, riempie di forma i desideri, e la vita.. vera.. ricomincia.
Un libro per certi versi coraggioso, sul vuoto esistenziale in cui troppo spesso scivola l'uomo moderno. Una narrazione che rispecchia un sentire comune ma che fatica a venire fuori. Un libro grigio, immaturo nella forma stessa della scrittura, forzatamente frammentata per ritmare le ore e i pensieri del protagonista, alienato, anestetizzato, egoista, decisamente controverso anche nel suo agire. Tutto sommato un esordio non del tutto riuscito.

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