martedì 24 aprile 2012

"Il circolo delle ingrate" di Elizabeth von Arnim

"..sono condannato a guardarvi mentre riversate il vostro amore su persone che non lo vogliono, mentre io sono qui affamato e assetato che ne bramo anche una sola goccia.."
Fine '800, Inghilterra. Anna venticinquenne nobile ma senza dote è la disperazione della cognata Susie, tanto borghese e ricca quanto maldestra e risoluta a darla in sposa al miglior partito. Peccato che Anna abbia ormai smesso di farsi bella per piacere e languisca nella campagna inglese nella speranza di lavorare -magari spazzare le strade- per rendersi indipendente.
Ignora che l'inattesa eredità di uno zio le offrirà l'occasione di sperimentare la libertà, di dar forma ai suoi progetti, di più al più strampalato di tutti: rendere la vecchia fattoria in una landa sperduta della Germania del nord in una piacevole dimora in cui dare accoglienza a dodici nobili donne, tutte impossibilitate a provvedere a sé ma al tempo stesso desiderose di indipendenza.
Bollata come follia da parenti e maggiorenti del piccolo centro di Stralsund, osteggiata apertamente dall'avido fattore e dalla sua odiosa moglie, vista come un angelo dal parroco e supportata in tutto dal giovane vicino Axel e sua sorella Trudi, Anna si lascerà trasportare dal suo bisogno di condividere, dall'idea stessa di sperimentare la felicità perdendo di vista le cose essenziali: le chiacchiere inopportune della gente, i calcoli macchinosi delle prime ospiti decise a manovrarla quando non ad approfittarsi apertamente di lei, i giochi maldestri della nipote. Sarà solo quando un innocente finirà nei guai per causa sua che Anna scoprirà che a volte la felicità è negli occhi di chi ci guarda, nell'ascoltare i consigli di chi ha maggiore esperienza, persino nel luogo comune.. amor omnia vincit.. dubitando dell'ossequio della gente, e di quanti osteggiano apertamente la diversità.
Un libro delizioso, come tutti quelli della von Arnim. Una narrazione piena, coinvolgente, appassionata, ironica che mette in luce una straordinaria protagonista: Anna e la sua travolgente ostinazione.
"Neppure tutte le lingue del mondo l'avrebbero dissuasa dall'andare da Axel. Ora nei suoi occhi c'era un nuovo sguardo. Per la prima volta si sentiva del tutto sveglia, e affrontava la vita così com'era, senza sogni e in tutta la sua crudeltà e spietatezza. Quella era la vita, quella la realtà: sofferenza, ingiustizie e vergogna che però bisognava combattere con tutte le armi a disposizione, con coraggio implacabile fino alla fine".

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