domenica 22 aprile 2012

"Cantami, o mouse" di Michele Mirabella

Un racconto conviviale per spiegare l'oggi attraverso gli esempi degli antichi e un divertente gioco al contrario.. ovvero come gli antichi, miti o reali personaggi storici, avrebbero retto la scena al cospetto dei nuovi media. 
Straordinari anticipatori dell'uso della comunicazione quali Giulio Cesare, Alessandro Magno, Cleopatra rivelatori oggi di manie e pochezze della società moderna.
A tessere brevi capitoli ancorati all'attualità -tutt'altro che scevra da mordaci commenti- innegianti alla forza, alla bellezza, all'audacia, etc., perorando il necessario e appassionato ricorso ai classici, è Michele Mirabella, sornione nel suo gigioneggiare con lo strumento 'parola' che si fa popolare e aulico, lontano però dalla facile divulgazione. Una narrazione accattivante che spazia da Demostene -spin doctor ante litteram- a Diogene, da Shakespeare a Madame de Lenclos, da Omero a Carducci per giungere all'anomino esegeta shakespiriano che su un muro ha scritto 'Rita, che se la rosa non si chiamerebbe rosa, Rita era il suo nome'.
'Con sprezzo del congiuntivo e del condizionale' uno che ha reso il concetto. E non solo.

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