martedì 26 luglio 2011

"La trentenne" di Honoré de Balzac

"Il silenzio diventa più pericoloso della parola, poiché trasmette agli occhi tutta la potenza infinita dei cieli che vi si riflettono. Se appena si apre bocca, la minima parola si carica di un potere irresistibile".
Straordinario romanzo di Balzac, 'La trentenne' racconta la vita tormentata della bella Julie d'Aiglemont, dall'alba luminosa della sua adolescenza rapita dalla bellezza di un militare che il padre le sconsiglia di sposare alla maturità trascorsa al fianco della figlia minore, la preferita, in cui rivede impotente tutte le debolezze dell'animo umano che avevano destinato lei, bellezza innocente a desiderare la felicità senza mai provarla davvero, né al fianco dell'uomo che aveva sposato, né di chi l'aveva amata senza nulla pretendere giungendo a sacrificarsi per lei, né in chi l'aveva corrotta con la passione spingendola poi a torturarsi, vittima dei rimorsi, per gli orrori della sua irresponsabilità. A pagarne gli errori la figlia maggiore, Hélène, tanto riservata, giudiziosa quanto decisa, costretta quasi a fuggire dall'opprimente egoistica tutela materna. Passione e ragione, dovere e colpa da espiare, tutto celato dietro il viso bello e la voce angelica di una donna unica, responsabile della sua felicità come della sua infelicità. Nessuno come Balzac riesce a entrare nella pische di un personaggio, espondendolo al giudizio del lettore.

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