mercoledì 27 luglio 2011

"Cosa tiene accese le stelle" di Mario Calabresi

In tempi di crisi.. economica, sociale, di valori in cui le parole smarrimento, sfiducia, sconforto hanno usurpato il poste di altre più feconde quali: fiducia, coraggio, volontà un giornalista, Mario Calabresi, direttore de 'La Stampa' si interroga sul presente, sulle risposte da dare ai giovani e meno giovani che hanno perso la bussola, incerti sul presente, frodati del futuro. Lo fa volgendo lo sguardo al passato, ad anni in cui di certo le cose non andavano meglio di oggi ma la gente era attraversata dalla voglia di fare, fare qualcosa, semplicemente provare, credere nella possibilità di stare meglio, perchè no anche di realizzare un sogno. Dal passato e da un presente attivo fatto di piccole storie e di gesti straordinari l'occasione per condividere buoni propositi: smettere di lamentarsi, smettere di credere nel fatalismo, smettere di guardare a quanti stanno meglio di noi magari senza merito e rimboccarsi le maniche, lasciarsi travolgere dalla volontà, da un pizzico di entusiasmo, fare delle proprie passioni il punto di forza della propria esistenza perchè "se ci si frena, allora si smette di vivere, ci si chieude in difesa. Non eisstono i momenti giusti, esiste la vita, e questa è sempre qui e adesso".
Impossibile non lasciarsi prendere dalle storie che racconta Calabresi né dal suo modo di farlo. Non vi è casualità nella scelta delle storie né dei protagonisti: dal medico di fama internazionale alla ragazzina figlia di immigrati ("La vita è questione di volontà, se uno non vuole non fa. Io non voglio proprio accontentarmi, voglio poter scegliere, voglio provare a puntare in alto e a conquistarmi la mia libertà", 'Amal Sadki'), dal giovane laureato che ha sfondato in America al cantautore di successo ("credo nella capacità degli individui di fare la, differenza, e sono convinto che l'entusiasmo sia una delle virtù migliori", Lorenzo Cherubini 'Jovanotti'), in tutti c'è una parola giusta tesa a smuovere le coscienze, a far riflettere, a istigare un moto di rivalsa: "dobbiamo ricominciare a guardare in direzione delle stelle".

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