venerdì 29 luglio 2011

"La musica segreta della terra" di Mari Strachan

Anni '50. Gwenni vive in un piccolo paese del Galles. La gente la considera 'stramba' eppure Gwenni è semplicemente una ragazzina curiosa, intelligente, altruista. Verrebbe da dire.. nonostante tutto. Nonostante le piccole e continue angherie della sorella Bethan con cui deve dividere il letto, il tiranno capriccioso di sua madre che non fa che rimproverarla e additarla, le piccole e grandi rinunce quotidiane: da un libro ad un quaderno su cui annotare le sue storie. Sì, perchè Gwenni ama viaggiare con la fantasia e non solo.. in sogno vola, vede cose che gli altri non vedono. Semplice sensibilità, dote straordinaria o forse solo un'estrema forma di compatimento delle sofferenze altrui. Eppure in volo in sogno una notte qualcosa.. qualcuno la spaventa. Un corpo che galleggia in acqua. A chi appartiene? Cosa può significare? Impossibile parlarne alla madre, anima tormentata, né alla sorella. Eppure qualcosa è davvero accaduto in paese.. un assassinio terribile che vede coinvolta persone a lei care. Decisa a venire a capo del mistero, novella investigatrice sui generis, Gwenni verrà a capo del segreto che sconvolge la sua famiglia e che a dispetto di tutto e tutti, dolore e sofferenza fisica, verrà svelato, liberando Gwenni dall'infanzia, da un passato di umiliazioni e patimenti, ricongiungendola ad un sonno sereno, un sogno alato che le regalerà la gioia di un futuro carico di aspettative, in fondo 'le cose non sono mai come sembrano là fuori'.
La forza della storia della Strachan sta tutto nella protagonista -Gwenni- e nella sua diversità percepita in un piccolo paese di provincia quasi come il male. Gwenni maschera timidezza con incoscenza, è buona verso i bambini, attenta verso le richieste degli adulti, rispettosa dei ruoli, a dispetto di una morbosa condivisione di tempo nelle varie attività della chiesa in cui si maschera ogni occasione per spettegolare Gwenni è premurosa verso i più umili e incapace di giudicar male. E' vessata, dimenticata eppure non prevarica nessuno, riversa tutto nei sogni, in un ancestrale desiderio di comunanza con la madre terra da cui trarre forza e serenità. Un personaggio così comp'ensa la pochezza e la lacunosità della trama.

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