Le reliquie di Sant’Agata sono
state trafugate da un generale bizantino e portate a Costantinopoli ma qualcosa
è sfuggito al turpe saccheggio grazie al venerabile Maestro della comunità
bizantina, Ammiano Marcellino: il velo della Vergine Martire.
Trent’anni dopo l’avventura dei
normanni ha inizio, combattere per la cristianità mossi in realtà dalla brama
di potere è ciò che ispira i fratelli Altavilla, certi che alcuna ardua impresa
sfuggirà loro se una reliquia santa farà da vessillo ai loro armigeri: è il
velo di Sant’Agata.
Velo che un’ignara fanciulla,
figlia d’un nobile bizantino, reca con sé in un viaggio per mare. Porta il nome
della santa e il suo destino si dice segnato alla nascita. Attraverso lei, il
suo amore conteso tra un nobile normanno e l’emiro saraceno da combattere, e il
potere del velo che stringe al corpo si compierà la volontà del Signore e di un
gruppo di uomini e donne decisi a tutto per “eliminare il pericolo di una
scoperta dannosa per la Chiesa tutta”.
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