Pubblicato e ripubblicato più volte dal 1986, di per sé ampiamente validato, il libro dell'americana Judith Viorst analizza e racconta i distacchi che invariabilmente, inevitabilmente l'uomo affronta nel corso della vita e i necessari adattamenti, cambiamenti relativi alle perdite conseguenti. Distacchi e separazioni da chi amiamo: genitori, fratelli, amici, compagni di vita; ma anche distacchi dalle aspirazioni impossibili di gioventù, dai sogni romantici, dalle illusioni di potere, controllo, libertà, dalle aspettative tradite nell'età adulta.
Accantonata una scrittura per addetti ai lavori la Viorst attinge alla sua esperienza personale, ai casi clinici studiati nel corso della professione medica, alle storie dei propri pazienti per raccontare le varie età dell'uomo e le separazioni dolorose che le attraversano. Il tutto è arricchito da citazioni letterarie, riferimenti alle teorie freudiane, ma anche ai contributi di psicologi, analisti, ricercatori, filosofi contemporanei doviziosamente annotate nella ricca appendice. La sensazione che avvolge il lettore è di comprensione verso idee già istintivamente approcciate. Un riscontro verso quel sentirsi 'adulti sani', come li chiama la Viorst, ovvero 'possessori di saggezza, forza e capacità adulta'.
"Perché, in quanto adulti sani, possiamo lasciare ed essere lasciati. possiamo con sicurezza sopravvivere per conto nostro. Ma siamo anche capaci di impegni e di intimità. Capaci di fonderci e di separarci, di essere sia uniti sia soli".
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