venerdì 23 luglio 2010

"Templari. Dov'è il tesoro?" di Roberto Giacobbo

A voler essere caustici si potrebbe dire che la cosa più interessante del libro di Giacobbo sia la postfazione di Franco Cardini che discetta su cosa sia la ricerca storica e cosa la divulgazione e quanto l'una e l'altra possano fare per rispondere al desiderio della gente di conoscere il passato, senza che esso sia per copione necessariamente avvolto nel mistero e risponda all'improbabile quando non all'impossibile. Per restare più propriamente al libro di Giacobbe invece è bene che il lettore sappia che la sua scrittura semplice (nell'epilogo si arriva addirittura ad un riassunto schematizzato di quanto fin lì esposto) racconta della genesi e della forzata soppressione dell'Ordine dei templari nel 1314 e di tutto quello che vi ruota intorno: l'elezione al papato di Celestino V, il santuario di Loreto, la Sacra Sindone, le crociate, Federico II, e ancora la morte dell'ultimo Gran Maestro del Tempio Jacques de Molay, i Sinclair e la cappella di Rosslyn, il tesoro dei templari trafugato prima che il re francese Filippo il Bello potesse metterci su le mani, forse finito nei territori dell'America del Nord, prima, molto prima che un navigatore genovese di nome Colombo all'alba del 12 ottobre 1492 scoprisse nuove terre. Ma questa è un'altra storia..

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