venerdì 2 luglio 2010

Premio Strega, trionfo di Pennacchi

Da 'La Stampa' del 2 luglio 2010:

È Antonio Pennacchi con "Canale Mussolini" il vincitore del Premio Strega 2010, con 133 voti. Per il quarto anno consecutivo vince così il premio il gruppo Mondadori. Pennacchi ha battuto in volata Cinzia Avallone (129 voti con "Acciaio", Rizzoli).
Salito esultante sul palco al Ninfeo di Villa Giulia, lo scrittore ha dedicato il premio a suo fratello Gianni e alla sua nipotina «che è in arrivo». Poi si è avvicinato alla grande bottiglia dello Strega e parlando degli altri libri della cinquina ha sottolineato: «Sono quattro bei testi e in bocca al lupo ai più giovani». Sul podio sale anche Paolo Sorrentino, regista e autore di "Hanno tutti ragione" (Feltrinelli, 59 voti). Matteo Nucci con "Sono comuni le cose degli amici" (Ponte alle Grazie) ha chuso al quarto posto con 38 voti, seguito da Lorenzo Pavolini ("Accanto alla tigre", edizioni Fandango, 32 voti).
Il vincitore
Sessant'anni, originario di Latina, operaio in fabbrica a turni di notte fino a dieci anni fà, Pennacchi si è imposto all'attenzione nel 2003 con "Il fasciocomunista". Fra i suoi libri anche "Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni" e "Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce". Tutti i libri che precedono "Canale Mussolini", dedicato al fratello giornalista Gianni, sono considerati dall'autore «preparazione o interludio a questo».
Il romanzo "Canale Mussolini"
In "Canale Mussolini", edito da Mondadori, Antonio Pennacchi ripercorre la storia di una famiglia contadina, i Peruzzi, sradicata dalla sua terra d'origine nella bassa padana per andare nell'agro pontino. Su questa terra, bonificata dalla malaria negli anni del fascismo, arrivano molti coloni dal nord, emiliani, veneti e friulani, insieme ai Peruzzi, capeggiati dal carismatico e coraggioso zio Pericle, fascista. È lui a convincere tutti a scendere dalle pianure padane: i vecchi genitori, i fratelli Iseo, Treves e Turati, le nuore, la nonna, una schiera di sorelle. A spiccare è però sua moglie, l'Armida, bella, generosa, un po' strega. Una donna particolare, sempre circondata dalle sue api che le parlano e in volo danno ammonimenti che non salveranno però Armida dalla sorte che l'aspetta. In questa saga familiare emerge anche la figura del nipote prediletto Paride, che sarà però causa della sfortuna che travolgerà i Peruzzi.

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