mercoledì 21 luglio 2010

"Il museo dell'innocenza" di Orhan Pamuk

"Era il 26 maggio 1975, un lunedì, all'incira le tre meno un quarto.."
"Era l'istante più felice della mia vita, e non me rendevo conto".
Istanbul.
Un incontro casuale in un negozio e per il giovane e ricco Kemal la diciottenne Fusul, sua lontana cugina, rappresenterà l'innamoramento prima, la passione, l'amore folle e doloroso poi. Infine una struggente ossessione.
Senza rendersene conto, senza esserne degno.
Perchè per ricevere il dono dell'amore bisogna avere coraggio e Kemal è solo un trentenne viziato e opportunista. A un passo dalle nozze con la sofisticata e colta Sibel, circondato da amici ricchi e sfaccendati, Kemal pensa di poter avere tutto: una famiglia rispettabile come facciata e una giovane amante. Così fanno tutti. Prono alle convenzioni sociali, moderno per convenienza Kemal vedrà sgretolarsi il suo mondo di finzioni quando Fusul svanirà dalla città che prenderà ad animarsi del suo spettro, simulacro di una gioia perduta, da rinnovare tornando a visitare i luoghi condivisi, gli oggetti da lei sfiorati.
Agli occhi di tutti la tristezza di Kemal pare senza spiegazioni, per la stessa Sibel disgustata quasi dal tradimento del fidanzato, l'amore per la povera Fusul è da considerarsi come una malattia e invece quando Fusul -ostinatamente cercata- tornerà a dare notizie di sè per Kemal ci sarà una nuova speranza di tornare ad amare, anche se lei adesso è legata ad un altro, anche se l'intera 'alta società' lo deride, anche se giorno dopo giorno per anni condividerà spazi, oggetti -che ruberà per alimentare una casa che racconti di Fusul in ogni momento- ricorrenze con i genitori di lei, in una nuova famiglia che saprà donargli emozioni mai provate prima.
L'occasione di vivere alla luce del sole il loro amore -pazientemente attesa- svanisce all'alba di un giorno d'estate come nella scena di 'Caccia al ladro'... e Kemal non può che testimoniare il suo amore per Fusun in un museo che parli di lei, un 'museo dell'innocenza'.. un museo sentimentale "dove ogni singolo oggetto era un ricordo, un frammento di passato intriso di significato".

Una scrittura travolgente, emotiva quella di Pamuk che non solo tratteggia Istanbul e la storia turca, la strutturazione della società degli ultimi quarant'anni con realismo ma descrive con un uso quasi tormentato e maniacale delle parole le emozioni, gli struggimenti, le gioie, la passione amorosa che lega Kemal a Fusun. Un ricorso non solo alla parola giusta ma alla forma espressiva che meglio consenta il dispiegarsi della storia e l'evoluzione del suo protagonista, Kemal. Così il suo porsi sulla scena e rivolgersi direttamente al lettore o l'altenarsi con lo scrittore -Pamuk- che chiude il romanzo e spiega l'importanza del museo, che è parte integrante del romanzo perchè 'il museo dell'innocenza' aprirà davverò a breve ad Istanbul e testimonierà la storia d'amore di Kemal e Fusun, e di Pamuk per la sua città e per l'affabulazione di tutti i racconti.

Nessun commento:

Posta un commento