mercoledì 15 agosto 2012

"Un sacco di benedizioni" di Barbara Pym

"..perchè le donne al giorno d'oggi hanno troppe pretese.."
Londra. Anni '50. Nel corso di una funzione in chiesa un uomo e una donna, si ritrovano dopo essersi persi di vista per un lungo periodo.
Lei è Wilmet, pigramente sposata, senza figli, abituata a rimpirisi la giornata di impegni, chiacchiere, querule amicizie. Lui è Piers, un uomo fascinoso, ancora scapolo, dalla vita disordinata, il cruccio di amici e parenti.
In comune hanno Rowena, sorella di lui e migliore amica di lei, e il bisogno di farsi compagnia, lasciarsi andare a confidenze, semplicemente stare insieme, essere presente l'uno nella vita dell'altro.
Ma è davvero così?
Nessuno ravvisa nulla di pericoloso o diverso nell'amicizia tra Wilmet e Piers, solo la presunzione di aiutare Piers a dare una regolata alla sua vita. Wilmet avrà l'illusione di essere ancora desiderabile, come le lascia credere anche la corte spudorata di Harry, il marito di Rowena, e indispensabile alle vite dei suoi amici, dalla buona Mary Beamish ai preti della St. Luke. Imparerà però che fare del bene agli altri finisce per riservare sorprese, anche a se stessi, e che in fondo ricevere un 'sacco di benedizioni' può rivelarsi insopportabile come la realtà mai così diversa dalle nostre aspetattive.
"E per colmo dell'ironia era stato Keith, quel piccolo personaggio un pò assurdo, a determinare il cambiamento che mi sembrava di aver notato nel modo di fare di piers e che io avevo attribuito al mio fascino e alle mie premure".

Perfetta illustratrice del suo tempo la Pym caratterizza le sue storie di personaggi bizzarri calati nella realtà di una società ancora incerta sui passi da fare verso la modernità, in questo racconto tutta tazze di té e buone azioni, corse in taxi e relazioni stantie nelle case dei borghesi che solo qualche anno prima avevano sperimentato la sfrontatezza e la libertà imposte dai tempi di guerra, così magnificate nelle avventure italiane dei protagonisti, con quello sguardo al passato che sembra impietoso tanto si percespice l'impossibilità ad essere ancora spensierati e felici:
"Eri così dolce e allegra"
"Ora non lo sono più"
"Un pò meno allegra, forse, ma ancor più attraente. Adesso hai un che di triste che prima non c'era. Come se la vita non fosse andata esattamente come speravi"
"E succede mai che vada esattamente così?"
"No davvero! Però può essere possibile fare qualche modifica, anzi capita spesso"
Quel che manca forse in questo romanzo della Pym è il brio della narrazione che a dispetto di tutto cela qualche sorpresa nel finale, facendo di Wilmet una Emma austiniana.

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