sabato 4 agosto 2012

"L'arte di ascoltare i battiti del cuore" di Jan-Philipp Sendker

"L'amore ha tante forme differenti, Julia, tanti volti, che la nostra fantasia non basterebbe a immaginarli tutti. La difficoltà sta nel riconoscerlo quando ce l'abbiamo davanti"
"E perché mai dovrebbe essere così difficile?"
"Perché vediamo solo quello che conosciamo. Siamo convinti che gli altri siano capaci di fare solamente ciò che sappiamo fare anche noi, nel bene e nel male. Per questo rioconosciamo come amore solo quello che corrisponde all'immagine che ne abbiamo. Vogliamo essere amati così come amiamo noi. Ogni altro modo ci è estraneo, lo guardiamo con dubbio e sfiducia, ne fraintendiamo i segni, non capiamo la sua lingua. Accusiamo. Affermiamo che l'altro non ci ama. E invece forse ci ama in un modo tutto suo, che noi non conosciamo. Capirà meglio ciò che intendo, spero, quando avrò finito di raccontarle la mia storia".
E la storia che l'anziano U Ba racconta a Julia, in un piccolo ritrovo di uno sperduto villaggio birmano sembra una favola, perchè parla di un uomo e una donna il cui amore li ha portati a ritrovarsi dopo cinquant'anni di separazione, un amore che "infonde un senso alla vita, che non obbedisce alle leggi dle degrado e della rovina, che ci fa crescere e non conosce confini".
Ma Julia, giovane avvocatessa in carriera, non crede alle favole.. né che l'uomo della storia sia suo padre, scomparso all'improvviso quattro anni prima.
Eppure proprio per sapere aveva mollato tutto per volare dall'altra parte del mondo, ricostruire i primi vent'anni di vita del padre, sconosciuti a tutti, e chissà.. incontrare Mi Mi, la donna che aveva amato sopra ogni cosa, a dispetto della sua brillante vita negli Stati Uniti, a dispetto di una famiglia, in apparenza felice.
L'uomo buono, silenzioso, coscienzioso, determinato che Julia aveva amato chi era davvero?
Forse una persona ancora più straordinaria.. o semplicemente un uomo a cui la vita e alcune persone speciali avevano insegnato che la paura che tende a sopraffarci può essere vinta da una forza ancora più grande: l'amore.
L'amore.. è lì la chiave di tutto. L'amore guida un bimbo abbandonato da tutti, cieco, ammalato a farsi aiutare, a credere in stesso, ad ascoltare, a lasciarsi guidare dagli altri sensi fino a percepire il mondo nella sua interezza, nella sua potenzialità, fino a scontrarsi con un altro corpo e fargli dire 'il tuo cuore, sento il tuo cuore che batte'.. in mezzo ai rumori, in mezzo alla vita che scorre... e apprezzare a pieno tutto.
E così superare le difficoltà, le disabilità e infine la separazione perché mosso da una certezza indiscutibile: "Amo e sono amato. E' tutto lì. Così semplice, così complicato. Era sicuro del suo amore, dell'amore di Mi Mi com'era sicuro del suo corpo. Nessuno avrebbe potuto togliergli quella felicità".
Quella storia aveva appreso Julia da un vecchio in Birmania.. un vecchio che sembrava aspettarla da tempo, un vecchio solo in apparenza.. un uomo che le aveva insegnato a credere nelle favole, che le aveva restituito suo padre e fatto dono della sua eredità: l'amore.

Un racconto tenerissimo, un viaggio alla scoperta di noi, una scrittura salvifica, emozionale, dirompente.
"Non c'è niente, nel bene e nel male, di cui l'uomo non sia capace".

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