mercoledì 28 dicembre 2011

"Tre atti e due tempi" di Giorgio Faletti

Difficile vincere i pregiudizi.. ho provato a farlo leggendo l'ultimo libro di Giorgio Faletti. Una manciata di pagine su un personaggio, Silvano Masoero, detto 'Silver', responsabile del magazzino di una squadra di provincia di lì a un passo dal salire in serie A. La storia, di stretta attualità, racconta di una combine tra giocatori, dirigenza sportiva e malavita per vendere l'ultima partita di campionato. Di mezzo anche il figlio di Silver, Roberto, giocatore di punta della squadra.
E' lui che Silver vuol proteggere, è a lui che Silver vuol evitare il carcere, esperienza che lui ha provato per lo stesso errore trent'anni prima. Nel volgere dei novanta minuti di una partita, sfidando l'evento inatteso e la sorpresa sui volti di chi, in trappola, incarognito vorrebbe tirar giù lo stadio Silver pareggerà definitivamente i conti con il suo passato, riacquisterà credibilità agli occhi del figlio e la forza di guardare avanti con più fiducia.
Tempo di lettura: non più di 50 minuti. La narrazione di Faletti è scarna, puntuale, quasi asettica. Si ha l'impressione di un compito ben svolto, ma né il suo personaggio, né l'evoluzione della storia -che si immagina serrata- lasciano traccia. Dispiace ma nei confronti di Faletti.. il pregiudizio -che scriva ma non sia uno scrittore- resta.

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