domenica 4 dicembre 2011

"Le sette vite dell'amore" di Carla D'Alessio

Sette giorni a Natale. Ada è da poco in pensione. "Da quando ha smesso di fare la maestra ha perso tutto. O meglio: si è accorta di non aver conservato niente per sé". Suo marito Giulio nemmeno si accorge di lei e Nina, la figlia trentenne, in Spagna da tempo, di lei non lamenta la mancanza. Per questo quando in chiesa si imbatte nel gatto persiano del prete Ada decide all'improvviso di volere che qualcuno per un momento le appartenga davvero. Il gatto sarà per lei Bemot e in sua compagnia comincerà una fuga dal suo quartiere, dal marito e dalla sua famiglia, forse una fuga da se stessa. Complice l'incontro con Mara, l'amica di sempre di sua figlia Nina, Ada finirà nelle vite di un gruppo di ragazze che le insegneranno a riconsiderare la sua vita, i suoi sogni, i suoi bisogni. L'eccentrica Bea, decisa a sfondare in tv; la stessa Mara, tanto decisa sul lavoro quanto incerta nelle relazioni di coppia, e Zoja, una ragazza ucraina piena di speranza e ostinazione nel voler creare per sé e il figlio una vita in Italia.
Di mezzo, una serie di incredibili coincidenze che riempiranno i giorni che precedono il natale, sfidando pregiudizi e dolorose rinunce, lasciando che le vite di uomini e donne intimamente legate un tempo, come quelle di Nina e Sergio, si sfiorino per non incontrarsi più perchè a dispetto del passato, e dell'amore che si crede eterno, la felicità è altrove: negli occhi di un ragazzo semplice e innamorato come Javier, nella voglia di litigare come il primo giorno con l'uomo che si è sposato tanti anni prima come Ada, e in quelli di Giulio di risponderle a tono, nella presunzione di Bea, nel carattere di Mara di sdrammatizzare l'ennesimo sentirsi dire 'sei in gamba' ed essere preferita ad un'altra e nel piccolo gatto persiano, strafottente e libero di affacciarsi nelle vite degli umani per scivolare via quando lo spettacolo è finito, quando le luci di scena si spostano altrove e liberare "tutti quelli che si rinchiudono in prigioni di abitudini per placarsi l'ansia".
Si può amare in mille modi, si può amare il prossimo, se stesso o non amarsi affatto. O ancora prepararsi all'amore, lasciarsi guidare così come fa la D'Alessio in questo romanzo di vite vere, di un quotidiano in cui è facile riconoscersi perché c'è un pò di ognuno di noi in Ada, Mara, Nina, Zoja, nei loro dubbi, nelle loro speranze, nelle loro aspettative, in quei sogni che si portano dietro da bambine e in cui credono ancora. Ma di più la narrazione della D'Alessio convince perchè le parole non sono apparecchiate per piacere, per creare disincanto ma per dare forma alla realtà, al vissuto, inframezzate da forma e sostanza che scavano dentro, nel profondo dell'anima come lo sguardo di un felino.

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