sabato 10 dicembre 2011

"Crampton Hodnet" di Barbara Pym

"A volte fraintendiamo la situazione. Anzi, può capitare che ci immaginiamo di aver capito una cosa, per poi scoprire che quella cosa proprio non esiste".
Oxford. Anni '30.
Autunno. Interno giorno. Accanto ad un caminetto spento una donna pensa alle ore che seguiranno. Chiacchiere ad un tè che la vecchia signorina Doggett darà per un gruppo di conoscenti e giovani studenti, come nella più classica della tradizione del paese. Lei, Jessie Morrow, spigliata e intelligente dama di compagnia, osserverà la scena come sempre, attenta nei suoi compiti, disciplinata nella conversazione, appena piccata per l'insopportabile abitudine di molti nel criticare la moralità altrui e ficcanasare in giro.
Da quel pomeriggio e per l'intero semestre universitario la signorina Morrow respingerà con lucida consapevolezza la proposta di matrimonio del sig. Latimer, giovane curato, a pensione dalla signorina Doggett; assisterà tutt'altro che turbata alla sbandata di Francis Cleveland, docente di mezza età, per la dolce e romantica Barbara Bird e all'insulsa decisione di parenti e amici di indagare per montare uno scandalo tutt'altro che reale; patirà per la giovane Anthea, oggetto di desiderio di molti studenti, mollata dall'unico a cui pensava di tenere, tale Simon Beddoes; osserverà con sguardo disincantato lo scorrere quotidiano di un tempo scandito da formalità e insulsi moralismi, sogni di grandezza e pregiudizi tesi a rivelare il peggio di uomini e donne dabbene.
Straordinario prototipo di donna emancipata, Jessie Morrow pel tramite dell'autrice, descrive con realismo e ironia i rapporti umani, trascinando il lettore in un mondo che sentiamo esserci lasciato alle spalle solo da poco, e forse nemmeno compiutamente: fraintendimenti, pettegolezzi, quotidiane insofferenze, il tutto con una prosa brillante, a tratti pungente.

Nessun commento:

Posta un commento