sabato 13 agosto 2011

"Montaigne. L'arte di vivere" di Sarah Bakewell

"I brutti frangenti sono ovunque per cui faremmo meglio a passare questa vita terrena con un pò di leggerezza e superficialità".
Sprofondare in un saggio su Montaigne di 400 pagine e perdere il contatto con il mondo esterno? Si può.. si deve quando la scrittura è quella di Sarah Bakewell e la biografia quella del genio creatore degli Essai.
Attualissimo, Montaigne fece nel XVI secolo quello che nessuno aveva mai fatto prima, scrivere di sé, interrogarsi sul mondo circostante, su qualunque argomento, deciso a capire come vivere e non indicando come gli altri avrebbero dovuto vivere. Eccentrico, un pò smemorato, un felice assertore dell'immedesimazione, del cambio di prospettiva per cogliere sfumature, e dunque capire.. ad esempio capire le motivazioni che guidavano il comportamento umano ma anche le emozioni degli uomini spiati nel loro quotidiano.
Scorrendo la sua vita, le sue aspirazioni, la sua amicizia con Etienne de la Boétie, il ritiro dagli incarichi pubblici, i viaggi, la famiglia, le letture, il confronto con le filosofie ellenistiche e i contemporanei, e tutti quelli che dopo la pubblicazione dei suoi saggi avrebbero lodato o criticato il suo pensiero quando non anche il suo modo di scrivere, l'autrice dona al lettore strumenti per la comprensione di Montaigne e del suo tempo ma anche interessanti stimoli per leggerne la sua opera, adattabile ad ogni epoca, ad ogni predisposizione mentale. Una bizzarra ed erudita forma di intrattenimento che ci spinge -proprio come Montaigne- a vivere "una buona vita: corretta e onorevole sì, ma anche pienamente umana, appagante e prospera".

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