lunedì 15 agosto 2011

"Il linguaggio segreto dei fiori" di Vanessa Diffenbaugh

Caso editoriale internazionale dell'anno 'Il linguaggio segreto dei fiori' è in realtà uno di quei romanzi che o impattano nella mente del lettore o non saranno mai in grado di scaldare il cuore nè convincere.
Non racconta una storia straordinaria in sé anzi la scrittura soprattutto nella prima parte è piatta e fatica a coinvolgere, eppure la molla che scatena e che -credo- giustifichi in parte il debordante successo di vendite sta tutta nei fiori e nel linguaggio che celano. I fiori sono lo strumento di comunicazione della protagonista Victoria, un'infanzia tra famiglie in affido e case d'accoglienza sino alla maggiore età, quando costretta a cavarsela da sola, dopo giorni per strada al limite dell'accattonaggio, finisce per trovare lavoro in un negozio di fiori e di lì a breve ai mercati generali ritrovare uno dei pochi testimoni della sua infanzia e della sua vita: Grant.
Grant.. significa Elizabeth, la donna che l'aveva presa in affido a dieci anni, la donna che avrebbe voluto per madre e che alla fine aveva respinto, presa da una cieca gelosia, da una folle rabbia, la stessa che non le permette di vivere senza l'ossessione di essere incapace, indegna di tutto, di tutti, dell'idea stessa di normalità.
E allora la parentesi del lavoro, lo stesso inspiegabile amore per Grant sono una parentesi, una parvenza di normalità che non le appartiene, una specie di felicità che non può meritare perchè nel suo passato c'è solo rabbia, odio per stessa, per quel segreto celato in fondo al cuore, per quell'assurdo atto di codardia verso chi le aveva teso le braccia offrendole inspiegabilmente amore, protezione, casa, famiglia: Elizabeth.
A mandare tutto all'aria una gravidanza inattesa e ancora quel senso di inadeguatezza, di incapacità a veicolare la rabbia, l'insofferenza verso se stessa prima che verso gli altri. Dolce, fragile, complessa ma al tempo stesso testarda, reattiva, indisciplinatamente ferma Victoria metterà al mondo la sua bambina, lascerà che altri se ne prendano cura per rimettere in piedi la sua vita ripartendo dal passato, dal perdono di Elizabeth, e di se stessa: perchè 'il comportamento è una scelta, non è ciò che sei'. Victoria ha finalmente capito, grazie all'affetto delle persone che le stanno intorno: Renata, Ruby, Marlena, Elizabeth, Grant fino alla piccola Hazel di potere, un passo alla volta, trovare la forza per riunire la sua famiglia, per amare e lasciarsi amare, senza più lasciare nessuno, senza fuggire come aveva fatto sino a quel momento. Un compito difficile ma 'con il tempo avremmo imparato a conoscerci e io avrei saputo darle -come ogni madre alla figlia- un amore imperfetto e senza radici'.
La parte forse più interessante del libro lo cela una piccola appendice in cui l'autrice svela il 'dizionario di Victoria' ovvero l'elenco di tutti i fiori e del loro significato. Utile, interessante e romantico.

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