sabato 27 agosto 2011

"Il dio del massacro" di Yasmina Reza

Due coppie borghesi siedono in un salotto. Sono i coniugi Véronique e Michael Houillié e i coniugi Annette e Alain Reille. Il salotto è quello degli Houillié. Ospitano i Reille per dare un senso all'episodio di violenza che ha visto coinvolti i loro figli ai giardinetti, due bambini. Il fatto? Ferdinand Reille ha picchiato con un bastone Bruno Houillié spaccandogli il labbro e due denti.
La scena sembra insolita, forzatamente controllata, quasi irreale. La conversazione sembra diretta a che tutti i protagonisti prendano coscienza dell'accaduto, sembrano tutti ben disposti: i coniugi Houillié a mostrarsi aperti, sensibili, comprensivi, i Reille compunti, un pò in soggezione fino a che la patina di 'civiltà' imposta dal buon senso viene messa a dura prova da parole, toni di voce, fino a sfociare in un'aggressiviità latente, rivelando il vero volto dei protagonisti, più semplicemente la personalità di ognuno, tra pregi e difetti, dissolvendo patine di perfezione, moralismi e pietismi di circostanza. L'interrogativo che il testo teatrale della Reza pone è di sferzante realismo: di che pasta siamo fatti davvero?
De 'Il dio del massacro' Polanski ha fatto un film: 'Carange' con Jodie Foster, John C. Reilly, Christoph Waltz e Kate Winslet, presto sugli schermi.

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