lunedì 31 ottobre 2011

"Jane e i fantasmi di Netley" di Stephanie Barron

Costa di Sothampton, 1808. Jane Austen si aggira tra le rovine dell'abbazia di Netley assieme a due dei suoi giovani nipoti. Uno strano figuro vestito di nero l'avvicina provocandole un brivido d'apprensione, è latore di una missiva di un suo caro amico, Lord Harold Trowbridge, un nobile a servizio di Sua Maestà. Il breve incontro che segue tra i due preannuncia sventure in quel d'Inghilterra a partire dal rogo di una fregata della Marina, l'insurrezione dei prigionieri francesi, le sorti della guerra che vede opposto Napoleone Bonaparte agli inglesi e la stessa vita del re, schiacciato tra scandali, matrimoni segreti e lotte di religione.
Jane avrà l'arduo compito di sorvegliare quella che lo stesso Trowbridge considera il peggior nemico dell'Inghilterra, lady Challoner, tanto bella quanto spietata, una spia la cui determinazione rischia di trascinare a morte troppi innocenti. Arguta, intrepida, testarda Jane sosterrà il suo caro amico in un'indagine pericolosa, dal finale dolorosamente inaspettato.
Settima indagine curata dalla Barron con Jane Austen nei panni di un'insolita detective, "Jane e i fantasmi di Nestley" testimonia la geniale capacità dell'autrice di proporre inchieste valide e credibili dal punto di vista storico, sociale, politico e va da sé logico. Nulla è lasciato al caso, nemmeno il proposito di indagare sulla figura letteraria della Austen, che conquista con la sua forte personalità il lettore più recalcitrante. "Non posso evitare di essere selvaggia come una fiera, se questa è la mia natura".

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