domenica 30 ottobre 2011

"La setta degli angeli" di Andrea Camilleri

Palizzolo. 1901.
Siamo in un piccolo paese siciliano. Un circolo di notabili. Sette chiese vanto del paese. Nobili famiglie, fanciulle timorate di Dio e tanta povera gente. Un avvocato, tale Matteo Teresi solito denunciare dai fogli di un giornale prepotenze, illeciti e vigliaccherie dei potenti. Per questo inviso ai più, oggetto di scherno e pubblica denuncia dagli altari delle chiese. Figurarsi quando in paese si sparge la voce di un'epidemia di colera? E chi se non Teresi ha attirato l'ira di Dio sul paese? Merita di essere punito.. magari brutalmente malmenato ma in una notte di paura, fughe, assalti e violenze può capitare di tutto anche di scambiare per colera il riserbo silenzioso di un medico che non sa spiegare una bizzaria nel paese: tante giovani fanciulle misteriosamente gravide di un presunto Spirito Santo? Peccato che i loro parenti pensino a farsi giustizia con maschi in carne e ossa e ingenerare un pandemonio portato a freno solo dal provvido arrivo dai carabinieri guidati dal determinato capitano Montagnet, un uomo di legge capace di tener testa alle pressioni dei notabili, dei politici e della Chiesa.. eh sì perchè dopo intense indagini al fianco dell'avv. Teresi proprio sei dei sette preti del paese sembrano coinvolti nello strano affaire delle gravidanze. Scandalo, peccato, orrore.. e tutto portato alla ribalta delle puntuali cronache del Teresi che pago di aver dato valore alla parola 'verità' e certo di aver supportato il Montagnet nel far 'giustizia', sa di essersi fatto il vuoto intorno. La gente non vuol sapere certe cose, preferisce che i panni sporchi restino in famiglia, che gli scandali degli abusi di religiosi siano risolti dalle autorità ecclesiastiche stesse per evitare che la gente perda fiducia nei religiosi.. così scoperta e punita la setta degli angeli, fanciulle disonorate date in spose a giovani consenzienti, padri riportati alla ragione, tutto in paese sembra tornare in pace tranne per Teresi che solo e minacciato non ha che da far le valige ed emigrare in America.
"Questo paìsi, egregio avvocato, è come un gatto che dorme. Teni l'occhi chiuiuti, non si catamina e uno si persuade che dorme. E 'nveci il gatto sta a contare le stiddre del cielo. In questo paìsi perciò si veni a sapiri tutto di tutti, non si può tiniri ammucciato nenti"
Da un fatto di cronaca vera la maestria di Camilleri nel descrivere un microcosmo che a distanza di più di un secolo pare in tutto e per tutto simile all'oggi dove tacere, nascondere, sopportare in silenzio le angherie e i soprusi in nome di un privilegio, un elemosina di vita è ancora la prassi. Una narrazione come sempre coinvolgente, una cronaca d'autore che lascia l'amaro in bocca, per quello che sarebbe potuto essere e non è stato e forse mai sarà.

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