domenica 16 ottobre 2011

"Il mercante di libri maledetti" di Marcello Simoni

Ignazio da Toledo, un mercante di libri antichi in fuga da quindici anni.
Willalme, suo fido compagno d'armi.
Uberto, un giovane converso.
Tre uomini sulle tracce di un libro oscuro cui è legato il segreto per accedere alla massima conoscenza e, per suo tramite, al potere. Un viaggio avventuroso per mezza Europa agli albori del XIII secolo. Minacce e inquietanti inganni, truci emissari di una setta segreta, armigeri decisi a tutto, nobili e alti prelati, e un nemico che veste i panni di un insospettabile...

Bisogna riconoscere ai tipi della Newton Compton una 'faccia tosta' non da poco per sparare a mille un battage pubblicitario che propone 'Il mercante di libri maledetti' come 'un esordio che rimarrà nella storia'. L'idea che i libri siano siano ormai solo merce e che per vendere si ricorra alla pubblicità con insolenza e cialtroneria è raccapricciante. 'Il mercante di libri maledetti' arriverà al massimo al prossimo anno e per il solo fatto che verrà data alle stampe la seconda e poi la terza parte, basta. Non ha nulla della qualità narrativa e dell'erudizione non solo formale ma concettuale de 'Il nome della rosa' di Eco, né tantomeno dell'estro e della vivacità stilistica de 'I pilastri della terra' di Follett, autori a cui Simoni è stato paragonato, temo, suo malgrado. Per quanto uno possa amare i libri e avere la coraggiosa presunzione di avere in testa una bella storia da raccontare, il passo dal saperla mettere per iscritto e renderla credibile e appetibile ai lettori é spesso impraticabile. Con tutto il rispetto per l'autore, l'editor dovrebbe avere il coraggio di puntare alla ricerca della qualità e non della banalità, dell'originalità e non del convenzionale.

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