venerdì 1 ottobre 2010

"Leopardi" di Pietro Citati

Leopardi, la sua vita, le sue opere rilette alla luce dell'analisi puntigliosa, attenta, accorata di Pietro Citati.
Un infanzia gioiosa in compagnia dei fratelli e di un padre, Monaldo, che vestì anche i panni di madre dacchè lei - Adelaide Antici Mattei- poco atta a dimostrare affetto era tutta presa a rimettere in sesto il patrimonio di famiglia e ringraziare il Signore per i figli morti prematuramente.
Madre e padre, ordine e disordine nella vita di Leopardi seguito dal caos vero, la mallatia anzi 'il sistema' di malattie che prese a provarlo, sfinirlo, a momenti annientarlo fino al ricorso all'arte, agli amati studi, alla forza primordiale delle parole che gli consentì di resistere alla vita stessa.
Speranze e disillusioni si alternano, ma le forze del male sembrano irriderlo fino al momento in cui 'scende la luna'.
Quel che resta è il genio di un autore difficilmente catalogabile in un secolo. Felice osservatore di una società in trasformazione, creatore di atmosfere magiche, affabulatore istrionico, struggente come la sua poetica, fine pensatore.
Quello di Citati è un saggio brillante che tiene avvinto il lettore, rapito dagli scritti di Leopardi e da chi tenta di spiegarli, di riportare alla luce -se mai ce ne fosse bigono- un tesoro incommensurabile.

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