sabato 9 ottobre 2010

"Marina" di Carlos Ruiz Zafón

Opera prima dall'autore spagnolo Carlos Ruiz Zafón, più volte rimaneggiato, pensato inizialmente come lettura per ragazzi 'Marina' ha in sé tutte le caratteristiche di una scrittura che conquisterà lettori in tutto il mondo (va da sé il successo internazionale de 'L'ombra del vento'): magia, mistero, un confine indistinto tra fantastico e reale, personaggi autentici, e lei Barcellona.
Barcellona. Fine anni '70.
Oscar è un adolescente, confinato in collegio per volere di due genitori sempre in viaggio.
Ogni pomeriggio intorno alle 17.00, libero dagli impegni di studio Oscar va alla scoperta della città e sogna ad occhi aperti, immaginando avventure, vivendole nella sua mente, salvo imbattersene in una vera quando attratto da un giardino di una casa cadente e da un gatto nero con un passero morente tra gli artigli Oscar si imbatte in Marina, una bellezza eterea poco più grande di lui che vive sola con il vecchio padre pittore malato, che ha smesso di dipingere dal giorno della morte della moglie cui Marina assomiglia tanto.
L'avventura più grande per Oscar non sarà solo innamorarsi di Marina, vivere le emozioni, il conforto di una vera famiglia cui finirà per rifugiarsi in ogni momento libero ma la donna velata che posa la rosa rossa su una tomba salvo poi svanire nell'ombra, la serra spettrale che ospita inquietanti burattini o corpi senza vita?, l'album di fotografie di orripilanti scherzi della natura, l'odore di putrefazione che precede l'orrida presenza che sembra voler ghermire la vita da chi gli si avvicina e ancora scoprire in un passato recente la pazzia di un uomo che sperò di sostitursi a Dio, ridando vita a corpi già morti.
Un mistero agghiacciante per due ragazzini, un'avventura irreale al punto da sembrare frutto della fantasia, in una città dal doppio volto: gotica, inquietante al tramonto; splendida, ridente al mattino.
Poi Oscar si perderà, per una settimana nessuno saprà nulla di lui.
In realtà Oscar non è si è mai allontano da Barcellona, ha solo dovuto confrontarsi con un mistero a cui nessun uomo ha mai saputo rispondere: il mistero della vita e della morte.
"Il tempo non ci rende più saggi, solo più vigliacchi"

Pur rubando tanto alle atmosfere dei romanzi gotici e fantastici la scrittura di Carlos Ruiz Zafón è semplice, a tratti ipnotica, a tratti evocativa, immaginifica. Il risultato è che pare impossibile staccarsi dal libro se non quando si è giunti all'ultima pagina. L'effetto è di quando nella tradizione contadina i vecchi raccontavano storie agghiaccianti intorno al fuoco per spaventare i piccini, e non solo!

Nessun commento:

Posta un commento