Bentornato Montalbano.. bentornato cinquantenne confuso e sbalordito dei propri bisogni d'amore come dalle impetuose gelosie e da una voglia sempre vigile di far rispettare la giustizia. Bentornato ad un commissario di polizia che sogna l'Ariosto e si ritrova poi davanti la sua eroina in carne ed ossa, Angelica.. lei come tanti a Vigata vittima di furti dalle modalità al limite del rituale che sembrano nascondere qualcosa, un segreto forse inconfessabile o solo cieca, cattiva.. vendetta. E forse proprio il sorriso di Angelica inquieta l'ordinaria logica di Montalbano, preso più a interrogarsi sul suo legame con Livia, sulle strampalate bugie accettate più di una confessione di tradimento che a guardare la verità drammatica che ha sotto gli occhi e che si costringe a negare fino a quando inevitabile lo porterà a un passo dalla rovina.
Spumeggiante come sempre la scrittura di Camilleri, la sicilianità vitale dirompe da ogni pagina, così pure l'inevitabile stoccata al governo:
"Dottore non abbiamo personali. Con tutti questi tagli che ha fatto il governo.."
"E hanno macari il coraggio di chiamarli liggi supra alla sicurezza dei cittadini! Semo arridotti, senza macchine, senza benzina, senza armi, senza omini.. Si vidi che sono seriamente 'ntinzionati a favoriri la sdilinquenza"
"Dottore non abbiamo personali. Con tutti questi tagli che ha fatto il governo.."
"E hanno macari il coraggio di chiamarli liggi supra alla sicurezza dei cittadini! Semo arridotti, senza macchine, senza benzina, senza armi, senza omini.. Si vidi che sono seriamente 'ntinzionati a favoriri la sdilinquenza"
Nessun commento:
Posta un commento