lunedì 18 ottobre 2010

"L'amante del doge" di Carla Maria Russo

1755, Venezia, il carnevale sta per finire e per Caterina scendere in piazza, mischiarsi alle gente in maschera e raggiungere gli amici alla festa del console inglese, rappresenta forse l’ultima occasione per essere libera, assaporare un pizzico di felicità che la morte del padre e la scelta scellerata della madre di darla in sposa ad un uomo che non ama stanno per portarle via. Ignora che proprio in casa del console incontrerà l’uomo che cambierà la sua vita, l’uomo che la spingerà a farsi padrona del suo destino: Andrea Tron.
(...)
A dispetto di tutto l'amore cresce impetuoso anche là dove è inatteso.
Venezia non avrà il doge che attendeva da anni ma un un uomo politico accorto ai bisogni della gente, onesto e lungimirante. Un uomo che, conscio del disfacimento della sua epoca, abile per una vita nei compromessi tra ruolo pubblico e ruolo privato, saprà farsi avanti e rischiare tutto di sé.
Al fianco, una donna che non avrà eguali nella sua epoca: coraggiosa, audace, condannata da una società di ipocriti censori per le sue idee, l'intemperanza dell'anima che la vuole libera.

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