mercoledì 11 gennaio 2012

"L’indipendenza della signorina Bennet" di Colleen McCullough

Considero da sempre la mia infanzia e la mia giovinezza a Longbourn come il periodo più felice della mia vita; eravamo così unite, così allegre, così al sicuro. Grazie a questo senso di protezione, perdonavamo a mamma le sue idiozie e a papà il suo atteggiamento sarcastico, ma io e Jane eravamo le più perspicaci e ne eravamo ben consapevoli. Le sorelle Bennet erano stratificate: io e Jane venivamo considerate le più belle e promettenti; Kitty e Lydia burlone dalla testa vuota; e Mary, la figlia di mezzo, nessuna delle due cose. Vedo tracce di quella ragazza nella Mary attuale; è ancora una critica spietata delle debolezze, ancora sprezzante verso le cose materiali. Ma com’è cambiata”.

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