giovedì 19 maggio 2011

"Con gli occhi dell'assassino" regia di Guillem Morales

Julia ha una sorella gemella: Sara. Entrambe soffrono di una malattia degerativa agli occhi. Sara è ormai prossima alla cecità. Un giorno, a lavoro, Julia percepisce che qualcosa di brutto può essere accaduto alla sorella. Pur lontane da mesi Julia corre a cercare la sorella. La troverà morta, apparentemente suicida, nella cantina della sua casa. Benché le autorità siano certe del suicidio, Julia infatti crede che qualcuno abbia ucciso la sorella, qualcuno la cui presenza lei stessa avverte nell'ombra intorno a sé. Chiede in giro, cerca tra i vicini, la vecchia Soledad cieca pure lei e il centro Bauman a cui la sorella si era rivolta e soprattutto l'uomo a cui pare si accompagnasse nelle ultime settimane. Chi è l'uomo misterioso? Possibile che nessuno ricordi qualcosa di lui? Possibile che persino al ristorante, in albergo, per strada tutti ricordassero Julia e non il suo accompagnatore? E' davvero possibile essere a tal punto invisibili agli occhi della gente? Vivere nell'ombra? Decisa a scoprire la verità, attanagliata dal progredire improvviso della sua malattia, travolta dalla morte del marito, costretta ad operarsi per sperare di tornare a vedere, Julia è spinta ad abitare la follia di incubi atroci, paure inquietanti che la spingono a dubitare di sé, dell'amore e della fedeltà del marito, persino del giovane assistente che l'ospedale le ha assegnato in attesa di togliere le bende e assicurarsi del buon esito dell'operazione.. ma qualcosa precipita, e in una notte terribile il buio fuori riempie l'anima di Julia costretta a strapparsi prima del tempo le bende e vedere con gli occhi dell'assassino nella sua mente malata e sfuggire al mostro, ingoiando terrore e aria, travolta dal tradimento di chi si credeva amico, dal sacrificio di poveri innocenti fino a costringere in un angolo l'assassino, a renderlo visibile a tutti, lacerando il velo di spietata ipocrisia che abita il mondo.
Un film che attanaglia lo spettatore fin dalla prima immagine, un film che trascina in un abisso di terrore, un film costruito se vogliamo in maniera artigianale scena su scena, particolare maniacale nel dettaglio, fotografia che vira al seppiato, scenografia che punta all'uso di materiali in legno, interni che riflettono le personalità degli abitanti, musiche ad effetto, fidando così nella studiata reazione dello spettatore ad ogni exploit macabro. Thriller ed horror, un occhio ad Hitchcock e uno a Dario Argento, Morales strega lo spettatore. Eppure al di là della tensione a mille il regista cede in alcune ovvietà.. si capisce chiaramente l'identità dell'assassino a un quarto del film, gli si perdona la dolcezza dell'ultima scena ma non lo sguardo insistente sulla scollatura della protagonista. Tutto sommato un buon film che distrae forzatamente per due ore.

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