domenica 12 dicembre 2010

"Aristotele e i delitti d'Egitto" di Margaret Doody

Ultima, solo in ordine di tempo, delle avventure di Aristotele detective (qui la recensione completa di 'Aristotele e la giustizia poetica': http://www.box.net/shared/msqqgsd6j7), il libro della bravissima canadese Margaret Doody questa volta sposta la scena dalla splendida Atene, sofferente per la carestia, all'Egitto dove giunge il giovane Stefanos cittadino ateniese ed amico del grande filosofo, quale ambasciatore per trattare l'acquisto di grano necessario alla sopravvivenza della metropoli greca. Il pericoloso viaggio di Stefanos, gravato dal possesso dell'oro necessario alla trattativa commerciale, si rivelerà tutt'altro che privo di insidie e la sua missione rischierà di fallire a seguito di complotti, velenosi intrecci d'affari, macchinazioni politiche e personali, ambiziosi progetti. Un nugolo di ambigui personaggi ruotano come zanzare fastidiose intorno a Stefanos, fallace ma non debole, deciso a far valere le proprie richieste al cospetto del satrapo Cleomenes, a dispetto della sua stessa vita più volte attentata. Ma quando tutto sembra perduto a intercedere a favore di Stefanos è proprio Aristotele. La logica per dipanare un complotto deciso a minacciare la stessa Atene.
Ambientazione storica perfetta, un intreccio narrativo machiavellico, stille di filosofia aristotelica per un romanzo che sorprende sino all'ultima pagina.
"Stefanos, amico mio, il problema qui non è l'appartenenza ad una certa etnia, ma l'etica. Debolezze e desideri nefandi corrompono il cuore, non importa quale lingua si parli".

Nessun commento:

Posta un commento