sabato 12 febbraio 2011

"Odore di chiuso" di Marco Malvaldi

Bentornato buon vecchio giallo! Bentornata bella scrittura! Ironia, intelligenza, introspezione psicologica al servizio di una penna leggera e una scrittura accattivante che trasporta il lettore sul finir dell'Ottocento nel castello dei nobili Bonaiuti. Il barone Romualdo, la di lui anziana madre Speranza che pur sulla sedia a rotelle bacchetta tutti, la dama di compagnia debole di nervi e facile al liquore ristoratore, le due vecchie cugine zitelle, i figli del barone: Gaddo implume poetucolo incapace di tutto, Lapo donnaiuolo egoista e rozzo, Cecilia forzatamente ridimensionata nel suo ruolo di donna e il personale di servizio: la cuoca, il maggiordomo e l'avvenente cameriera. E loro, gli ospiti: Ciceri, un fotografo fiorentino e l'illustre Pellegrino Artusi, commerciante di stoffe e brillante autore di un manuale di cucina. Un nugolo di personaggi, chiacchiere intorno al buon desinare e un risveglio allarmato dalle grida di una giovane donna al cospetto di un cadavere, quello del maggiordomo, rinvenuto stranamente nella cantina chiusa dall'interno. Per il medico si tratta di avvelenamento. Per l'incaricato delle indagini, il delegato Artistico una bella grana.. chi ha ucciso il maggiordomo? E che strano odore stando alle osservazioni dell'Artusi aleggia in quella stanza chiusa? E forse a dover morire doveva esser il barone Bonaiuti, preso peraltro a schioppettate di lì a breve? E cosa nasconde la presenza del fotografo Ciceri? Quali affari aveva in sospeso con il barone? E perchè tutti i sospetti sembrano ricadere sulla bella cameriera? In poche ore nel cuore della Maremma un assassino sembra attentare all'onorabilità oltre che alla vita di nobili persone, inquiete alla sola idea di cedere alle domande di uomini di legge, sospettosi nei confronti di quel ricco borghese che scrive di ricette. Saranno invece proprio le acute osservazioni dell'Artusi a illuminare il cammino della verità rivelando il volto tutt'altro che scontato dell'assassino.

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