mercoledì 23 febbraio 2011

"Il discorso del re" regia di Tom Hooper

Anni '30. Il duca di York, secondo in ordine di successione al trono di Inghilterra, è un balbuziente. Marito amorevole e padre affettuoso in privato, ombra in un pubblico che reclama la presenza della famiglia reale. Tempi di cambiamenti, anche nei media, la radio porta la voce del re in tutto il mondo. E' impensabile che il duca di York vada nel panico quando gli viene richiesto di parlare in pubblico. Per risolvere il problema falliscono le burbere esortazioni paterne, gli sguardi contriti della madre, così pure le battutine sferzanti e umilianti del fratello ma anche i consulti con medici e luminari. L'eccezione sembra essere un logopedista australiano, Lionel Logue, strambo ma convincente che conquisterà il duca di York restituendogli fiducia in se stesso, riempiendo i vuoti di un passato di solitudine e silenzi. Confidando l'uno nell'altro, giocando con la voce, tra mille esercizi imbarrazzanti, e una fisicità sollecitata a sciogliersi.. l'incredibile legame tra due uomini. Di più l'amicizia tra un determinato uomo della strada e quello che il destino volle diventasse il suo re.
Una biografia precisa, elegante che restituisce un'immagine veritiera di un periodo della nostra storia contemporanea e di un suo protagonista. Recitazione perfetta da parte dell'intero cast. Su tutti Geoffrey Rush e Colin Firth va da sé. Convincente anche la fotografia.

Nessun commento:

Posta un commento